Si vedrà se la sentenza di agosto del Collegio Garante, che sulla condotta di occultamento invita a considerare l'istantaneità, ridimensionerà il Conto Mazzini. Per il momento secondo la parte civile l'interpretazione dei saggi non vincolerebbe in questo procedimento la decisione del giudice Caprioli mentre potrebbe aprire, senza conferma di condanna, la delicata questione del mantenimento delle confische. È andato più nello specifico il Procuratore del Fisco, che ha evidenziato movimentazioni di alcuni imputati proseguite anche dopo il 2013 e ricordato che la giurisprudenza del tribunale di San Marino ha precedenti nella conferma di confische pur senza condanna dell'imputato. Ma la difesa di Claudio Podeschi, vuole andare fino in fondo e chiede una rivalutazione delle condotte, reinterpretate alla luce della sentenza.
L'avvocato Stefano Pagliai, proprio alla luce della sentenza del collegio Garante, chiede l'assoluzione per il suo assistito e con un complesso calcolo sulla prescrizione spiega che, qualora anche tra le maglie dell'interpretazione rimanesse in piedi il riciclaggio, alla luce dell'istantaneità sarebbe prescritto. Il legale richiama poi il clima “devastante” in cui il procedimento è maturato, sul piano personale, politico e sociale con una storta di catarsi collettiva esplosa con la manifestazione sotto il carcere dopo l'arresto di Podeschi, formalizza un'eccezione di nullità “dal momento che- spiega- è impossibile a San Marino lo spostamento in altra sede” .
In quel clima colloca i verbali del Consiglio Giudiziario Plenario del 2017, “che ricostruiscono una gestione a tre del fascicolo: l'allora dirigente Pierfelici sul piano politico, il giudice del dibattimento Felici – che si era occupato di civile fino a poco tempo prima- e il commissario inquirente, Buriani, attualmente indagato per corruzione per legami ad un gruppo di potere per favorire il quale, continua Pagliai, il mio assistito venne arrestato”. E chiede un approfondimento per meglio comprendere collegamenti ed eventuali commistioni tra fase inquirente e dibattimento, in un procedimento -spiega- su cui la legge è stata disapplicata ed i diritti di difesa non sono stati rispettati. Sull'associazione a delinquere, spiega, mancano del tutto elementi di evidenze e di riscontro, “basti pensare che la prova regina di permanenza è il pranzo tra Gatti, Podeschi e Roberti per fare uscire un articolo sul tribunale. Il tutto su uno sfondo di un sistema, voto estero e nomine diplomatiche bizzarre, che era già esistente. Domani tocca alla difesa di Fiorenzo Stolfi.