"Scripta Manent”, questo il nome dell'operazione condotta dalla Polizia di Stato nei confronti del Fai, Federazione Anarchica Informale: al momento la Digos di Torino ha arrestato sette anarchici, mentre altri otto sono indagati con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo.
Al Fai vengono attribute le esplosioni di tre ordigni. Uno presso il quartiere Crocetta di Torino del 5 marzo 2007 ed altri due alla Caserma allievi carabinieri di Fossano del 2 giugno dell'anno precedente. Gli ordigni, in entrambi i casi, erano programmati per esplodere a breve distanza l'uno dall'altro al chiaro scopo di offendere le forze dell'ordine intervenute sul posto.
Le perquisizioni, portate avanti anche con l'ausilio di unità cinofile, hanno coinvolte 29 abitazioni, dislocate in nove regioni, e oltre 30 persone. L'operazione parte dal procedimento penale instaurato a seguito del ferimento di Roberto Adinolfi, amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare, per mano di appartenenti al "Nucleo Olga". L'indagine dei poliziotti ha così permesso di ricostruire la struttura associativa e l'evoluzione internazionale della Fai.
È emerso che in 13 anni di attività, il Fai avrebbe messo in atto quasi 50 azioni di natura terroristica-eversiva. Come espressamente affermato nel programma criminoso stilato dai 'soci fondatori', ricostruito dagli investigatori attraverso l'analisi documentale di numerosi scritti, le azioni erano finalizzate a realizzare la "distruzione dello Stato e del capitale" portando l'attacco alle strutture del "dominio".
fm
Al Fai vengono attribute le esplosioni di tre ordigni. Uno presso il quartiere Crocetta di Torino del 5 marzo 2007 ed altri due alla Caserma allievi carabinieri di Fossano del 2 giugno dell'anno precedente. Gli ordigni, in entrambi i casi, erano programmati per esplodere a breve distanza l'uno dall'altro al chiaro scopo di offendere le forze dell'ordine intervenute sul posto.
Le perquisizioni, portate avanti anche con l'ausilio di unità cinofile, hanno coinvolte 29 abitazioni, dislocate in nove regioni, e oltre 30 persone. L'operazione parte dal procedimento penale instaurato a seguito del ferimento di Roberto Adinolfi, amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare, per mano di appartenenti al "Nucleo Olga". L'indagine dei poliziotti ha così permesso di ricostruire la struttura associativa e l'evoluzione internazionale della Fai.
È emerso che in 13 anni di attività, il Fai avrebbe messo in atto quasi 50 azioni di natura terroristica-eversiva. Come espressamente affermato nel programma criminoso stilato dai 'soci fondatori', ricostruito dagli investigatori attraverso l'analisi documentale di numerosi scritti, le azioni erano finalizzate a realizzare la "distruzione dello Stato e del capitale" portando l'attacco alle strutture del "dominio".
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