Ennesime appendici giudiziarie della parabola CIS, quelle trattate in mattinata. Contestazioni simili: pagamenti a terzi per prestazioni ritenute fasulle dall'Accusa; con relativo danno patrimoniale per l'istituto di credito. Tanto che era stata paventata la possibilità di riunire i due procedimenti. La cui costante è la presenza del nome di Daniele Guidi nella lista degli imputati. In un caso alla sbarra vi era anche una coppia di coniugi del Titano. Oggetto del contendere provvigioni per procacciamento clienti. Senonché i due avevano subito presentato istanza di patteggiamento, cui aveva fatto seguito l'applicazione della pena, da parte del Commissario della Legge.
Da qui, però, l'eccezione di costituzionalità sollevata dalla Difesa dell'ex direttore della banca. Ad avviso della quale in simili situazioni vi sarebbe per il magistrato decidente l'esigenza di astenersi, nel prosieguo del processo; poiché la pronuncia di patteggiamento – era stato osservato - implicherebbe valutazioni che “lambiscono il merito”. Il Giudice Saldarelli inizialmente si era riservato; per poi comunicare, questa mattina, come ritenga fondata la questione di legittimità. Che sarà dunque posta al vaglio del Collegio Garante. In stand-by, a questo punto, il procedimento. Passaggio tecnico invece – sempre in giornata - per l'altro: dove alla sbarra, insieme a Guidi, si sono Stefania Lazzari – sua moglie all'epoca – e l'imprenditore milanese Andrea Tommasi.
Contestati a vario titolo amministrazione infedele, riciclaggio ed evasione fiscale; per una vicenda risalente al 2016, con al centro la vendita di un villaggio turistico in Tunisia. Una volta decisa con ordinanza – dal Giudice Saldarelli - l'ammissione di tutte le parti civili; si è passati alle questioni relative alle richieste istruttorie.