Giulio Lolli è stato condannato all'ergastolo in Libia. Secondo quanto riporta oggi il Corriere Romagna l'ex patron di "Rimini Yacht", latitante da anni, è stato riconosciuto colpevole di avere fiancheggiato il gruppo armato islamista “Consiglio rivoluzionario della Shura di Bengasi”. Al tribunale sono state presentate come prove delle foto in cui Lolli si troverebbe a bordo di imbarcazioni adibite al trasporto di mezzi militari e di armi, al fianco di esponenti di primo piano della fazione osteggiata da chi attualmente detiene il potere a Tripoli. Lolli, secondo l'accusa, avrebbe messo dei pescherecci a disposizione dei ribelli.
Da parte sua l'ex patron di Rimini ha ammesso di essersi occupato della manutenzione e riparazione delle barche in uso al gruppo, ma di averle guidate solo per soccorrere persone o portare medicinali. In aula avrebbe riconosciuto di essersi occupato dell'addestramento dell'equipaggio, negando però di essere a conoscenza di eventuali attività illegali. I familiari a questo punto sperano nelle vie diplomatiche per far rientrare Lolli in patria. Su di lui pende ancora un mandato di cattura internazionale. A Rimini è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e estorsione, mentre a San Marino è stato condannato a febbraio 2015, in contumacia, a cinque anni e sei mesi di prigionia e quattro anni e sei mesi di interdizione dai pubblici uffici.