Sette mesi, con pena sospesa. L'autista della Cotes che il 12 maggio dello scorso anno investì, uccidendolo, il collega Salvatore Bertucci, è stato condannato. Nell'ultima udienza del processo periti, testimoni e lo stesso autista del camion hanno ricostruito nel dettaglio ciò che avvenne all'interno del piazzale dell'azienda di Rovereta, proprio alla fine della giornata lavorativa.
La vittima, 55 anni di Santarcangelo, era di spalle e al telefono e non si accorse del camion che stava effettuando manovra di retromarcia. Una telefonata che avrebbe potuto fare dal suo ufficio e sulla corresponsabilità di Salvatore Bertucci, evidenziata dal perito, ha insistito nella sua arringa l'avvocato dell'imputato, Tonelli. Il procuratore del Fisco Roberto Cesarini e le parti civili hanno invece ribadito la negligenza che ha portato l'autista della Cotes ad effettuare una manovra non sicura, in un momento in cui il piazzale era pieno, senza farsi assistere dal personale di terra e senza attivare l'avvisatore acustico, il cicalino. “Salvatore Bertucci era una lavoratore instancabile e molto stimato, i dirigenti gli affidavano anche compiti che andavano oltre alle sue mansioni e che lui portava avanti con scrupolo, per questo quella sera era lì” concludono gli avvocati di parte civile. L'autista dovrà risarcire la famiglia, i genitori e due fratelli. Il danno sarà quantificato in sede civile; il commissario della Legge Roberto Battaglino ha stabilito una provvisionale di 35 mila euro
La vittima, 55 anni di Santarcangelo, era di spalle e al telefono e non si accorse del camion che stava effettuando manovra di retromarcia. Una telefonata che avrebbe potuto fare dal suo ufficio e sulla corresponsabilità di Salvatore Bertucci, evidenziata dal perito, ha insistito nella sua arringa l'avvocato dell'imputato, Tonelli. Il procuratore del Fisco Roberto Cesarini e le parti civili hanno invece ribadito la negligenza che ha portato l'autista della Cotes ad effettuare una manovra non sicura, in un momento in cui il piazzale era pieno, senza farsi assistere dal personale di terra e senza attivare l'avvisatore acustico, il cicalino. “Salvatore Bertucci era una lavoratore instancabile e molto stimato, i dirigenti gli affidavano anche compiti che andavano oltre alle sue mansioni e che lui portava avanti con scrupolo, per questo quella sera era lì” concludono gli avvocati di parte civile. L'autista dovrà risarcire la famiglia, i genitori e due fratelli. Il danno sarà quantificato in sede civile; il commissario della Legge Roberto Battaglino ha stabilito una provvisionale di 35 mila euro
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