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Processo Michael Antonelli, il perito: “Curva senza guardrail, avrebbe almeno attenuato la caduta”

Ieri la prima udienza per la morte del giovane ciclista sammarinese. Il giudice ha sentito il consulente della Procura, esperto nella ricostruzione degli incidenti

11 ott 2023
Processo Michael Antonelli, il perito: “Curva senza guardrail, avrebbe almeno attenuato la caduta”

“Nel tratto in cui avvenne l'incidente mancava il guardrail; che non ha un'altezza tale da poter contenere un ciclista, ma se ci fosse stato, come barriera, la caduta nel dirupo sarebbe stata evitata o di certo attenuata”. È quanto ha affermato ieri, davanti al giudice del tribunale di Pistoia, l'ingegnere meccanico specializzato nella ricostruzione dell'incidente in cui è rimasto gravemente ferito il 18enne Michael Antonelli durante la 72esima edizione della Firenze – Viareggio.

Era il 15 agosto del 2018 e il giovane ciclista di San Marino, tesserato per la Mastromarco Sensi Nibali, è precipitato in un dirupo all'altezza di una curva stretta e cieca, con un angolo calcolato di 111 gradi, segnalata da cartelli stradali ordinari. Una caduta terribile che gli procurò, oltre alle contusioni, un grave trauma cranico e lacerazioni polmonari, dalle quali Antonelli non si riprese più. Il 3 dicembre 2020, a causa di complicazioni da Covid, il giovane morì e la famiglia ha chiesto alla Procura di Pistoia la riapertura delle indagini.

Sotto processo, per omicidio colposo, ci sono il direttore di gara e il presidente della società organizzatrice. La prossima udienza il 24 novembre. “Vogliamo solo capire che cosa è successo – ha riferito al Resto del Carlino la madre di Michael, Marina Mularoni al termine della prima udienza –, e se possibile evitare che accada altri ragazzi”.





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