Aveva poco più di 40 anni Alessandro Pepe, originario di Livorno e residente a Montescudo. Il tragico incidente si verificò alle 10 del mattino, il 18 giugno dello scorso anno nel corso della terza prova speciale del Rally Rose'n Bowl, alle “Tane” - sul confine tra i castelli di Serravalle e Domagnano. La A 112 Abarth, pilotata da Alessandro Pepe, dopo un dosso “cieco” ad alta velocità, aveva perso aderenza ed andò fuori controllo schiantandosi contro un muretto di recinzione esterna di una abitazione, lato guida. Il navigatore ne uscì miracolosamente illeso, mentre a nulla valsero i tentativi di salvare Alessandro Pepe all'ospedale di Stato: il pilota, che lavorava nel reparto macelleria della Conad all'Azzurro di Serravalle, morì poco dopo lo schianto.
Sull'incidente mortale, come di prassi, è stata aperta un'indagine e due persone, il direttore di gara ed il presidente della scuderia san Marino, sono state rinviate a giudizio. Il processo inizierà a metà novembre.
Sull'incidente mortale, come di prassi, è stata aperta un'indagine e due persone, il direttore di gara ed il presidente della scuderia san Marino, sono state rinviate a giudizio. Il processo inizierà a metà novembre.
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