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Rimini: albergo rifiuta stanza a signora cieca con cane guida

30 ago 2016
Cane guidaRimini: albergo rifiuta stanza a signora cieca con cane guida
Rimini: albergo rifiuta stanza a signora cieca con cane guida - Risponde l'amministratore della struttura: "Siamo pet free, è mero e spicciolo vittimismo"
Niente albergo per la cliente non vedente e il suo cane guida. L'Unione italiana ciechi e ipovedenti solleva il caso e l'albergo risponde “mero e spicciolo vittimismo”.

E' l'Unione ciechi e ipovedenti a rendere pubblica la segnalazione di una signora pugliese, prontamente rilanciata dall'agenzia Ansa.
La signora Patrizia aveva chiesto all'hotel St.Gregory Park di Rimini la disponibilità di una stanza a fine agosto. Disponibilità negata dopo che la signora ha fatto sapere di essere accompagnata dal suo cane guida, perché non vedente. La legge italiana è dalla sua parte e il presidente dell'Unione Mario Barbuto sottolinea che un cane guida è “compagno di libertà , ma ancora oggi troppo spesso non viene permesso al non vedente accompagnato dal cane guida di soggiornare in albergo, entrare in un ristorante o utilizzare mezzi pubblici, nonostante la legge e il buon senso. Ogni rifiuto di questa libertà – conclude – costituisce violazione dei nostri diritti umani basilari”.
Risponde l'amministratore unico della struttura Mauro D'Amico, per spiegare la politica aziendale tesa a garantire“un ambiente pulito e confortevole senza la presenza di animali”. Una struttura pet free insomma, nella quale i clienti, scrive ancora, “sono certi che troveranno un ambiente completamente privo di residui come peli di gatti o cani, causa di allergie per molti. Non potevamo renderci inadempienti nei confronti di 150 ospiti per tutelare gli interessi di un singolo”. L'albergo, aggiunge, ha indicato alla signora una struttura vicina con gli stessi servizi, dopo averla contattata e concordato lo stesso prezzo.
“Le rimostranze dell'ipovedente – scrive poi l'amministratore – sono mero e spicciolo vittimismo, sempre più diffuso tra le persone diversamente abili. Oggi – è la chiosa finale – chiunque abbia un problema di salute grave crede che tutto gli sia dovuto. Ci rammarichiamo delle problematiche che questa persona vive nel quotidiano, ma ciò non deve prevalere sui nostri obblighi commerciali e morali nei confronti di una pluralità di ospiti”.
La deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla interviene però per ricordare che la legge esiste da oltre 40 anni, “e nessuna sedicente politica aziendale può giustificarne la disapplicazione. Un comportamento inammissibile”, conclude.

Francesca Biliotti

La risposta del St. Gregory Park di Rimini

L'hotel 4 stelle St. Gregory Park di Rimini garantisce ai propri ospiti da anni un ambiente pulito e confortevole senza la presenza di animali.

Al momento della prenotazione i clienti sono certi che al loro arrivo troveranno una struttura completamente priva di residui quali possono essere i peli di gatti o cani, causa di allergie per molti.

E non ci si può suggerire una maggiore attenzione nelle pulizie per ovviare al problema delle allergie in quanto, cosa che sicuramente molti ignorano, una effettiva e sicura disinfettazione di una stanza e di tutti gli spazi comuni di un hotel, contro ad esempio i peli animali, comporta oltre che un costo spropositato rispetto al prezzo medio della stanza, anche dei tempi troppo lunghi per il tipo di attività svolta.

Quando mettiamo in vendita le nostre stanze noi sottoscriviamo a tutti gli effetti un contratto: nel periodo richiesto dal cliente ipovedente con circa 150 ospiti. Con tutta la buona volontà non avremmo potuto renderci inadempienti nei confronti di 150 persone per tutelare gli interessi di un singolo.

A tutti i potenziali ospiti che ci richiedono di poter portare con loro degli animali, rispondiamo negativamente senza aggiungere altro. Nel caso del cieco richiedente oltre a rispondere negativamente abbiamo provveduto a segnalare una struttura limitrofa che offre gli stessi servizi, dopo averla contattata e aver concordato lo stesso prezzo nonostante avesse costi diversi nel periodo desiderato.

Le rimostranze dell'ipovedente, che stanno comportando un evidente danno alla nostra immagine, sono mero e spicciolo vittimismo che è sempre più diffuso tra le persone diversamente abili. Oggi chiunque abbia un problema di salute grave crede che tutto gli sia dovuto. Noi ci rammarichiamo delle problematiche che questa persona vive nel quotidiano e non possiamo neanche minimamente immaginarcele. Ma questo nostro rammarico non può prevalere sui nostri obblighi commerciali e morali nei confronti di una plurarità indefinita di ospiti che confidano nella nostra onestà, e che frequentano da anni la nostra struttura con la certezza che magari i loro figli se non loro stessi, con forme di grave allergia agli animali possono trascorrere delle vacanze serene e conformi al contratto stipulato (struttura pet free).

Nel ricordare che la famiglia del cieco aveva effettuato una semplice richiesta di disponibilità dal nostro sito web nonostante sia ben chiaro che non accettiamo animali e che non aveva in essere una prenotazione presso la nostra struttura, in tutta sincerità non comprendiamo lo scopo di tutto il polverone che si vuole creare, sperando che non ci siano finalità pretestuose fin dalla richiesta iniziale, fermo restando che se dovessero ricapitarci richieste similari continueremo a negare la disponibilità per i motivi sopra esposti, ovvero per tutelare i diritti di tutti i nostri graditissimi ospiti il cui numero, come sopra specificato, è indeterminabile.


Con i miglior saluti.

L'Amministratore Unico

Dott. Mauro D'Amico

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