A Sant'Agata Feltria, lo scorso 13 agosto, è morto un cane da caccia, un segugio italiano femmina. L'animale sarebbe stato avvelenato a causa di una sostanza lumachicida celata all'interno di un sacchetto di nylon, gettato nel cortile di casa del proprietario.
L'episodio ha gettato grande preoccupazione per i residenti in zona tanto che, su richiesta del sindaco, è intervenuta la Guardia Forestale. Grazie all'intervento di due cani antiveleno chiamati "Titan" e "Puma", rispettivamente una femmina nera di Labrador e un pastore belga Malinois, le guardie sono riuscite a bonificare le aree nel giro di un giorno solo.
Fortunatamente non sono state trovate ulteriori esche avvelenate, quindi si pensa ad un atto di rivalsa nei confronti del cacciatore padrone del segugio. Le indagini sono in corso.
L'episodio ha gettato grande preoccupazione per i residenti in zona tanto che, su richiesta del sindaco, è intervenuta la Guardia Forestale. Grazie all'intervento di due cani antiveleno chiamati "Titan" e "Puma", rispettivamente una femmina nera di Labrador e un pastore belga Malinois, le guardie sono riuscite a bonificare le aree nel giro di un giorno solo.
Fortunatamente non sono state trovate ulteriori esche avvelenate, quindi si pensa ad un atto di rivalsa nei confronti del cacciatore padrone del segugio. Le indagini sono in corso.
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