Al centro dell'indagine giudiziaria che coinvolse, tra il 2018 ed il 2019, gli ex membri del CDA di AASS e della Public Netco, il progetto delle telecomunicazioni a San Marino intavolato con Zte Italia e forniture per svariati milioni di euro, sul quale era stata richiesta dal Governo, a gennaio 2020, una relazione ad hoc ad una commissione. L'esito della relazione spinse l'allora Segretario di Stato Roberto Ciavatta a presentare, nel marzo del 2021, un esposto in tribunale. La denuncia evidenziava anomalie sul rapporto commerciale fra Public Netco spa, società di diritto privato partecipata da AASS, e la società Zte Italia. In estrema sintesi si temeva che l'accordo conferisse uno stato di privilegio sospetto al partner italiano e l'indagine che partì ebbe forte rilevanza mediatica anche perché, tra gli indagati, c'era Gerardo Giovagnoli; l'esponente del PSD era, all'epoca dei fatti, membro del Cda di AASS. Tra le altre cose l'inchiesta portò anche al sequestro del materiale tecnologico che era stato acquistato dall'Aass per portare avanti il progetto, ad oggi si ipotizza non più utilizzabile.
Il fascicolo è stato archiviato perché , dopo due anni di accertamenti e testimonianze - venne sentito anche l'ex Segretario Andrea Zafferani -, non sono emerse condotte truffaldine finalizzate all'ottenimento di indebite utilità mediante l'accordo commerciale in questione, mentre sarebbe emersa carenza di un adeguato apparato documentale.
Per il Commissario delle Legge Elisa Beccari rimane il rammarico per non aver potuto appurare o escludere, anche per via della scarsa collaborazione del Principato di Andorra, l'indebita percezione di utilità da parte dell'ex direttore Jaume Salvat Font, che ebbe un ruolo centrale nella conduzione delle trattative preliminari e nei successivi rapporti tra ZTE per conto di AASS e Public Netco. Per quanto restino sconfessate le dichiarazioni da lui più volte rese, nel fregiarsi di avere ottenuto condizioni particolarmente vantaggiose per San Marino, dal momento che erano le stesse che ZTE avrebbe praticato nello stesso periodo in territorio a Wind 3 in territorio italiano.
Sullo sfondo dell'indagine, le prospettive di un settore strategico come quello delle telecomunicazioni. Significativo l'auspicio per il futuro, “che lo Stato - scrive il commissario della Legge - ogni qual volta volta abbia necessità di effettuare significativi investimenti in infrastrutture strategiche, proceda ad individuare i fornitori mediante gare pubbliche”.