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Tribunale: giornata di follia si conclude in cella di sicurezza. Condannato uomo di Monte Grimano

Al via nel pomeriggio anche un processo per riciclaggio. Assolto in precedenza un sammarinese accusato di minacce in una lite fra condomini

12 ott 2022

Instabilità, abuso di alcool; mix che può trasformare un individuo in una mina vagante. 3 anni fa un uomo di Monte Grimano Terme portò il caos in un bar di Fiorentino, offendendo e picchiando gli avventori. Era completamente ubriaco – hanno detto i testimoni -; sospetti anche sull'utilizzo di sostanze. Diverse, nel processo, le contestazioni. Anche perché l'imputato – che si è ben guardato dal comparire in Aula – reagì nel peggiore dei modi all'arrivo della Gendarmeria. E quando venne condotto in Ospedale – avendo ferite – offese pesantemente i militari, addirittura sputò in faccia ad uno di questi. Una furia anche al Pronto Soccorso. Successivamente danneggiò ed imbrattò di sangue la cella di sicurezza. Il Giudice Morsiani lo ha condannato all'arresto per 10 giorni e a multe per alcune centinaia di euro.

Assolto invece un sammarinese accusato di minacce, nell'ambito di una lite tra condomini. Emerse in realtà grosse responsabilità del querelante, peraltro trattate in un altro procedimento. Quest'ultimo avrebbe infatti aggredito il proprietario dell'immobile – che chiedeva venisse pagato l'affitto – facendolo cadere dalle scale. Quando arrivò in suo soccorso l'imputato, chiedendo all'altro di fermarsi, sarebbe nata un'accesa discussione. La Procura del Fisco ha sottolineato come non vi siano elementi che confermino quanto contenuto nel capo di imputazione; sospettando piuttosto una ritorsione.

Nel pomeriggio, poi, il via ad un processo per riciclaggio. Imputate 4 persone: due sammarinesi e due italiani; rispettivamente amministratori e soci di una società lussemburghese. Secondo l'accusa occultarono - in un conto corrente di un istituto di credito del Titano – 490.000 euro: frutto di appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta e reati tributari. Di tutt'altro avviso la Difesa; secondo la quale l'avvicendamento degli Inquirenti, in istruttoria, non avrebbe giovato alla ricerca della verità. Le somme in questione provenivano dal Tribunale di Alessandria, ha anticipato; nessuna illiceità. Versione che dovrà però essere confermata dai testimoni; si riprenderà il 20 gennaio. Infine una curiosità. Dai documenti depositati presso la banca, sarebbe emerso come i soci originari della società lussemburghese – dunque non gli imputati -, fossero menzionati nei cosiddetti “Panama Papers”, con riferimento ad un'operazione da 180 milioni di euro, riguardante una piccola quota dell'Ilva.





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