Leo Marino Poggiali, ex presidente DC ed ex funzionario dell'euro Commercial Bank, venne condannato a 4 anni per un caso di riciclaggio che coinvolse anche Benito Martellacchi, pensionato romano cui era intestato un conto corrente in realtà movimentato da Francesco Scardaccione, avvocato accusato di truffare l'Inps, che sarà giudicato in Italia. Vicenda che ruotò attorno 2,3 milioni di euro ed all’attività del legale che recuperava soldi da curatele fallimentari per conto della previdenza italiana per poi versali in una società con lo stesso acronimo.
Soldi che finirono anche a San Marino, all' EuroCommercialBank, in un conto curato da Poggiali, intestato a Martellacchi, ma in realtà movimentato da Scardaccione. Per la difesa l'occasione per ribadire, davanti al giudice Brunelli, il ruolo di Poggiali che “fu determinante proprio nel segnalare la movimentazione sospetta, e di come la leggerezza di aprire un rapporto in assenza del cliente
andrebbe valutata più a fini amministrativi che penali”. Poggiali era presente in aula, ma non ha parlato, lasciando che fossero gli avvocati a fare presente con quale stato d'animo attenderà la decisione, entro i tre mesi che la legge prevede, che in caso di conferma gli aprirebbe - a 68 anni- le porte del carcere Lunga
invece la dichiarazione del dott Giuseppe Menna, altro caso di rilievo, perlomeno per il risalto mediatico amplificato dalla raccolta di firme a suo favore. Il pediatra venne condannato a 6 mesi e 10 giorni, pena sospesa, per alcuni prescrizioni 'extra'; in aula ha spiegato che le motivazioni che lo spinsero a firmare ricette
irregolari – per un farmaco non subito reperibile in Italia, il cui costo non supera i 25 euro- erano legate alla necessità di una cura ormonale della figlia adottiva, “mi sono reso conto di avere fatto un errore solo quando sono stato convocato dalla direzione sanitaria” ha concluso. In secondo grado anche il caso che costò la condanna a sei mesi, con pena sospesa, ad un 31enne di Satanrcangelo, che una
notte picchiò la ex, una sammarinese, e colpì con un mazzo di chiavi il cagnolino di lei, uccidendolo. “racconto fumoso, assenza di testimoni oculari, quella notte nessuno senti le grida” ribadisce la difesa di Juri Bartoletti. Ma oltre al Procuratore del Fisco anche le parti civili, Authority Pari Opportunità in testa, hanno chiesto la conferma della condanna.
Soldi che finirono anche a San Marino, all' EuroCommercialBank, in un conto curato da Poggiali, intestato a Martellacchi, ma in realtà movimentato da Scardaccione. Per la difesa l'occasione per ribadire, davanti al giudice Brunelli, il ruolo di Poggiali che “fu determinante proprio nel segnalare la movimentazione sospetta, e di come la leggerezza di aprire un rapporto in assenza del cliente
andrebbe valutata più a fini amministrativi che penali”. Poggiali era presente in aula, ma non ha parlato, lasciando che fossero gli avvocati a fare presente con quale stato d'animo attenderà la decisione, entro i tre mesi che la legge prevede, che in caso di conferma gli aprirebbe - a 68 anni- le porte del carcere Lunga
invece la dichiarazione del dott Giuseppe Menna, altro caso di rilievo, perlomeno per il risalto mediatico amplificato dalla raccolta di firme a suo favore. Il pediatra venne condannato a 6 mesi e 10 giorni, pena sospesa, per alcuni prescrizioni 'extra'; in aula ha spiegato che le motivazioni che lo spinsero a firmare ricette
irregolari – per un farmaco non subito reperibile in Italia, il cui costo non supera i 25 euro- erano legate alla necessità di una cura ormonale della figlia adottiva, “mi sono reso conto di avere fatto un errore solo quando sono stato convocato dalla direzione sanitaria” ha concluso. In secondo grado anche il caso che costò la condanna a sei mesi, con pena sospesa, ad un 31enne di Satanrcangelo, che una
notte picchiò la ex, una sammarinese, e colpì con un mazzo di chiavi il cagnolino di lei, uccidendolo. “racconto fumoso, assenza di testimoni oculari, quella notte nessuno senti le grida” ribadisce la difesa di Juri Bartoletti. Ma oltre al Procuratore del Fisco anche le parti civili, Authority Pari Opportunità in testa, hanno chiesto la conferma della condanna.
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