Lei è Vivian Maier e la mostra “Il ritratto e il suo doppio”, nella Villa Mussolini di Riccione, è dedicata alla grande fotografa del Novecento che ha trascorso tutta la vita nel più totale anonimato, fino al 2007, quando è venuto alla luce il suo straordinario corpus di scatti. In esposizione 92, realizzati prima con la fotocamera Rolleiflex e poi con la Leica e alcuni video girati in Super8 trasportano idealmente i visitatori nelle strade di New York e di Chicago, dove i continui giochi di ombre e riflessi mostrano la presenza-assenza dell’artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante.
Vivian Maier nasce a New York, il 1 febbraio 1926, i genitori presto si separano e viene affidata alla madre, che si trasferisce presso un’amica francese, Jeanne Bertrand, fotografa professionista. Negli anni Trenta le due donne e la piccola Vivian si recano in Francia, dove vive sino ai 12 anni. Nel 1938 torna a New York e per oltre quarant’anni è solo una “tata francese” mentre, nella stanzetta messa a disposizione dalla famiglia presso cui abita, coltiva una passione immensa: che l'ha resa una delle più acclamate rappresentanti della street photography.
Nel video l'intervista a Sandra Villa, assessore Cultura Riccione