Ieri sera gli allievi della classe Quinta del Liceo Classico hanno fatto rivivere agli spettatori al Teatro Titano tre grandi drammi della tragedia classica, rievocando sul palco le storie di Antigone, Medea ed Ifigenia. Queste indimenticabili figure femminili incarnano tre diverse dimensioni dell'amore: quello fraterno, quello coniugale e quello per la patria.
L'azione scenica, impostata come un processo, é stata guidata da un giudice, Michele Ghiotti (ex allievo del Liceo Classico e ora insegnante di Lettere) che ha chiamato sul palco, una alla volta, le tre eroine (Claudia Francioni, Maddalena Filanti, Jessica Matteoni), accompagnate dai loro avvocati (Lorenzo Moraccini, Marco Giorgetti, Emanuele Gasperoni). Attraverso le loro voci e con il supporto di altre figure femminili con ruoli diversi - narratore (Lucrezia Burgagni), personaggi della tragedia (Francesca Zavoli) o alter ego della protagonista (Beatrice Simoncini, Cristina Bollini, Carlotta Andruccioli), accusatori (Alessia Petreti, Giorgia Tura, Chiara Di Lorenzo) sono state raccontate le dolorose vicende che gli autori classici hanno reso immortali.
Alla fine il giudice, rinnovando una tradizione presente nell'antica Grecia, ha chiesto al pubblico di esprimere la propria preferenza attraverso una delle tre tessere colorate che erano state consegnate all'ingresso.
Mentre il pubblico votava i ragazzi si sono esibiti in una suggestiva, e molto apprezzata, esecuzione dal vivo di un brano di musica greca contemporanea.
La scelta degli spettatori é caduta su Antigone che é stata così consacrata come modello di amore perfetto.
L'azione teatrale, il cui testo é stato integralmente scritto dagli allievi, è stata realizzata attraverso l'accostamento di diverse forme di espressione artistica (disegno, filmati video, musica, canto e danza) frutto di percorsi formativi che i ragazzi stanno compiendo in altri istituti culturali. Si é, in questa occasione, unito al gruppo classe Nicola Giaquinto della Quinta Liceo Linguistico che ha accompagnato al pianoforte i momenti di danza.
Le insegnanti che hanno coordinato il lavoro, Lucia Crescentini e Meris Monti con l'ausilio del prof. Sandro Salicioni, sottolineano l'importanza di queste esperienze che si rivelano preziose nel percorso educativo perché non solo permettono agli studenti di mettersi in gioco e di esprimere potenzialità di solito non impiegate nella normalità del lavoro scolastico, ma anche perché sono l'occasione di scoprire quanto possano essere coinvolgenti i contenuti del loro percorso di studi. D'altronde l'idea del lavoro é nata proprio dalla diretta esperienza dell'incredibile successo di pubblico che ogni anno accompagna le rappresentazioni classiche nel teatro greco di Siracusa. Se tante persone accorrono da ogni parte del mondo per assistere a tragedie scritte più di duemilacinquecento anni fa, significa che in esse é racchiusa una visione della vita umana che ha ancora tanto da dire, anche alla nostra evoluta modernità. Questo é ciò che hanno scoperto i ragazzi della Quinta Classico e questo é ciò che hanno desiderato comunicare al pubblico sammarinese, testimoniando che la vitalità della cultura nasce da un vivace rapporto con la tradizione.
Gli applausi e la commozione percepibile negli spettatori lo hanno confermato.
L'azione scenica, impostata come un processo, é stata guidata da un giudice, Michele Ghiotti (ex allievo del Liceo Classico e ora insegnante di Lettere) che ha chiamato sul palco, una alla volta, le tre eroine (Claudia Francioni, Maddalena Filanti, Jessica Matteoni), accompagnate dai loro avvocati (Lorenzo Moraccini, Marco Giorgetti, Emanuele Gasperoni). Attraverso le loro voci e con il supporto di altre figure femminili con ruoli diversi - narratore (Lucrezia Burgagni), personaggi della tragedia (Francesca Zavoli) o alter ego della protagonista (Beatrice Simoncini, Cristina Bollini, Carlotta Andruccioli), accusatori (Alessia Petreti, Giorgia Tura, Chiara Di Lorenzo) sono state raccontate le dolorose vicende che gli autori classici hanno reso immortali.
Alla fine il giudice, rinnovando una tradizione presente nell'antica Grecia, ha chiesto al pubblico di esprimere la propria preferenza attraverso una delle tre tessere colorate che erano state consegnate all'ingresso.
Mentre il pubblico votava i ragazzi si sono esibiti in una suggestiva, e molto apprezzata, esecuzione dal vivo di un brano di musica greca contemporanea.
La scelta degli spettatori é caduta su Antigone che é stata così consacrata come modello di amore perfetto.
L'azione teatrale, il cui testo é stato integralmente scritto dagli allievi, è stata realizzata attraverso l'accostamento di diverse forme di espressione artistica (disegno, filmati video, musica, canto e danza) frutto di percorsi formativi che i ragazzi stanno compiendo in altri istituti culturali. Si é, in questa occasione, unito al gruppo classe Nicola Giaquinto della Quinta Liceo Linguistico che ha accompagnato al pianoforte i momenti di danza.
Le insegnanti che hanno coordinato il lavoro, Lucia Crescentini e Meris Monti con l'ausilio del prof. Sandro Salicioni, sottolineano l'importanza di queste esperienze che si rivelano preziose nel percorso educativo perché non solo permettono agli studenti di mettersi in gioco e di esprimere potenzialità di solito non impiegate nella normalità del lavoro scolastico, ma anche perché sono l'occasione di scoprire quanto possano essere coinvolgenti i contenuti del loro percorso di studi. D'altronde l'idea del lavoro é nata proprio dalla diretta esperienza dell'incredibile successo di pubblico che ogni anno accompagna le rappresentazioni classiche nel teatro greco di Siracusa. Se tante persone accorrono da ogni parte del mondo per assistere a tragedie scritte più di duemilacinquecento anni fa, significa che in esse é racchiusa una visione della vita umana che ha ancora tanto da dire, anche alla nostra evoluta modernità. Questo é ciò che hanno scoperto i ragazzi della Quinta Classico e questo é ciò che hanno desiderato comunicare al pubblico sammarinese, testimoniando che la vitalità della cultura nasce da un vivace rapporto con la tradizione.
Gli applausi e la commozione percepibile negli spettatori lo hanno confermato.
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