Se lei vede ciò che è giusto e lui solo l’utile, un motivo c’è. La donna infatti sa distinguere meglio il bene dal male, mentre gli uomini sono più calcolatori e razionali. Ma quale meccanismo si innesca? La risposta sta in un “interruttore morale” presente nel cervello femminile e del tutto assente in quello maschile. In poche parole, si tratta di una sorta di “pulsante” che nelle donne si può accendere per modulare le emozioni. Tutta italiana la scoperta, fatta da una equipe di studiosi milanesi, secondo cui il cervello femminile è più plastico, e per questo più sensibile alla morale rispetto a quello maschile. Ed è talmente ricettivo – spiegano i ricercatori – che il suo funzionamento è regolabile con il passaggio di una debolissima corrente elettrica, impercettibile e indolore, applicata sulla fronte. Allora, davanti ad un dilemma morale da risolvere, negli uomini il passaggio di questa debolissima corrente elettrica non altera il tenore delle risposte, la stessa scarica invece rende le donne più fredde e ciniche. Non dipende dunque dal carattere o dall’insicurezza: la volubilità femminile è una questione di circuiti cerebrali più duttili e flessibili, probabilmente per far fronte ai diversi ruoli che la donna è chiamata ad affrontare nella vita.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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