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Rof: tradizione e innovazione nel festival di Rossini

19 ago 2015
Rof: tradizione e innovazione nel festival di RossiniRof: tradizione e innovazione nel festival di Rossini
Rof: tradizione e innovazione nel festival di Rossini - Tradizione ed approccio pionieristico, il Rossini Opera Festival, alla sua trentaseiesima edizione,...
Tradizione ed approccio pionieristico, il Rossini Opera Festival, alla sua trentaseiesima edizione, ha scelto un programma incentrato sulle opere giocose del maestro pesarese: una produzione di maggior rilievo, "La Gazza Ladra", e due opere minori, "La Gazzetta" e "L'Inganno Felice". Successo pieno per "La Gazza Ladra" che ha inaugurato il festival, con la regia di Damiano Micheletto. L'enfant terrible della lirica ha ripreso il suo allestimento visionario e un po' dark, alla Tim Burton, già presentato nel 2007 sempre al Rof. Protagonista è il volatile del titolo, trasformato in una bimba-Alice che non riesce a dormire e nella celeberrima sinfonia entra in un incubo approdando ad un universo "altro" in cui assume il ruolo della gazza. "La Gazzetta" è stata l'unica produzione interamente nuova con la regia di Marco Carniti ed ha avuto grande successo anche grazie alle voci di un cast che ha ruotato attorno a un Nicola Alaimo (don Pomponio) mai così buffo e agile. Sorprendente è stato Maxim Mironov, tenore russo che ci ha regalato un Alberto sofisticato e di grande maturità. Applausi per il ritorno a Pesaro de "L'Inganno felice", nel celebre allestimento di Graham Vick, presentato nel lontano 1994. Si tratta in realtà di un doppio ritorno: L'inganno felice, dramma giocoso in un atto composto nel 1812, il primo grande successo del musicista non ancora ventenne, accompagnò l'esordio del Rossini Opera Festival nel 1980, insieme a La Gazza ladra, in cartellone anche quest'anno.

Valentina Antonioli
   

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