Protagonista è il "Tesoro di Domagnano". Un corredo di gioielli del V-VI secolo ritrovato per caso a fine '800 nella località PadernA del Castello di Domagnano. Messa in mostra all'Esposizione Universale, che si terrà a partire da ottobre negli Emirati Arabi, sarà la fedele riproduzione dell'orafo bolognese Marco Casagrande che tra 2004 e 2006 venne finanziata dal Rotary Club San Marino e della Fondazione Sums Cassa di Risparmio. Un tesoro che ha fatto guadagnare alla Repubblica una posizione tra i 7 Padiglioni meritevoli di essere visitati per la rilevanza storica dei reperti, come si legge in GulfNews.com, uno dei più grandi organi di informazione del Medio Oriente con una copertura mensile di oltre 5 milioni di lettori.
“Siamo la terza Repubblica più piccola del mondo e vedere San Marino nella top 7 è fonte di grande orgoglio e felicità” ha commentato il Commissario Generale per l’Expo Mauro Maiani. La parure di gioielli, appartenuta, con ogni probabilità, ad una nobildonna ostrogota di alto rango legata alla corte del re goto Teodorico, è composta complessivamente da 22 elementi in oro quasi puro tra oggetti d’ornamento e accessori. I pezzi sono oggi sparsi in musei e collezioni private di diversi paesi del mondo, ad eccezione di una borchia pseudo-rettangolare, rimasta a San Marino e conservata al Museo di Stato. Fiore all'occhiello è la “Fibula di Domagnano”, un capolavoro di artigianato unico nel suo genere, esposta al Louvre di Abu Dhabi, a poca distanza dall'Expo di Dubai. Proprio questa spilla a forma di aquila, simbolo della collezione, è stata scelta come logo del Padiglione sammarinese.