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La pelle che abito, ultimo controverso film del maestro spagnolo Pedro Almodòvar fa discutere critica e pubblico

28 set 2011
La pelle che abito, ultimo controverso film di Almodòvar fa discutere critica e pubblico
La pelle che abito, ultimo controverso film di Almodòvar fa discutere critica e pubblico
Una pelicùla chirurgica quasi perfetta nel mostrare un nuovo Frankeinstein (dottore e mostro insieme) in ambient iberico. Storia da thriller quella del Pedro nazionale (spagnolo campione in tutto come le nazionali di calcio e basket vince premi a man bassa), scritta essenzialmente per il suo bell'Antonio Banderas e la nuova musa Elena Anaya ("La donna che visse due volte": in una era un uomo?!); ragazza splendida lei si! fa una cosa strana!!unica nel suo genere!!! da attrice icona impersona un trans -prodotto chirurgico estetico della transgenesi fantascientifica a venire in campo umano futuribile secondo il regista- con qualche implicazione etica (diciamo sommessamente noi) per non dire morale: problemino pregresso già nell'eugenetica nazi e nei totalitarismi sinosovietici passando per Pol Pot ai giorni nostri (guerre sante e guerre finte?!). Storia lineare per quanto crudele vietata ai minori in varie parti del mondo ma non in Spagna, sembra: almeno in alcune regioni autonome poco "bigotte" dove el Pedro è come un santo molto ma molto laico... laicista. Pedro Almodòvar si dimentica dell'anima e propone il volto specchio di se stesso: la sua narrazione dice di un chirurgo plastico con governante-balia-madre in prestito insieme ammazzano il fratellastro delinquente violentatore torturando a suon di bisturi, bende e lattice misto a pelle artificiale d'origine suina, un secondo giovane malcapitato caduto nella spirale d'odio e vendetta del medico-matador. Il protagonista ricco e famoso scienziato di successo ricostruisce chirurgicamente la sua stessa passione vuole a tutti i costi l'amore perduto modellando e plasmando da semidio l'anima del prossimo perdendo irrimediabilmente la sua. Secondo lo spettatore umile cinefago da multisala semivuota notturna, Almodòvar ha preso dal Faust ispirandosi all'Urfaust nello specchio malato del Ritratto di Dorian Grey: rigorosamente transgender e pastsex, negando creazione ed evoluzione ha "generato" l'uomo in pelle di donna senza rughe super trans malcapitata femmina con la consapevolezza di essere maschio insidiato/a dagli uomini e osteggiata/o dalle donne: più sconvolgente di così... solo la sagrada familia, che più naturale non si può, a Dio piacendo.

(il cinefago) fz

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