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San Marino Teatro: Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura chiudono la stagione

13 apr 2015
San Marino Teatro: Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura chiudono la stagione
San Marino Teatro: Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura chiudono la stagione
Mercoledì 15 aprile, la Stagione Teatrale di San Marino Teatro chiuderà in bellezza con un atteso appuntamento di grande fascino e suggestione, imperdibile per gli amanti del jazz e di tutta la buona musica: in scena due musicisti straordinari, Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura.
Paolo Fresu, definito dal Buenos Aires Herald “Uno di quei musicisti che capitano raramente, per ricordarci che il jazz è speciale ed unico”, una delle più importanti voci dell’improvvisazione contemporanea si esibirà con Daniele di Bonaventura, compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, che ha speso gran parte della sua vita creativa mettendo insieme aspetti del jazz e della tradizione sud americana; il duo è una sorta di estrazione poetica del magico interplay di quel progetto madre ha caretterizzato ormai da tempo i loro sempre più frequenti incontri, ormai divenuti un’idea originale ed autonoma.
I due musicisti, infatti, dopo essersi incontrati nei concerti del magistrale Mistico Mediterraneo creato insieme al celebre ensemble vocale corso A Filetta, da cui è nato l’omonimo disco, hanno scoperto una profonda affinità sviluppando una poetica comune che si amplifica nelle splendide esibizioni dal vivo.
Da queste esperienze, ormai quasi decennali, è scaturita l'idea di incidere in duo, per esplorare una dimensione espressiva più intima, in cui il trombettista e il bandoneonista cercano e ritrovano la poesia dei piccoli suoni e di un gesto musicale più espressivo e significato, in un'epoca di crescente rumore e pressione acustica.
Ecumenicamente attratti dalla musica etnica, classica ed elettronica, i due jazzisti si sono resi protagonisti dal 2011 di un percorso di contaminazione proseguito fino ad oggi per giungere alla realizzazione del nuovo album per la prestigiosa ECM, “In Maggiore”, presentato in anteprima lo scorso week end. A raccontare la gestazione dell'album e soprattutto la nascita di una costruzione musicale unica, frutto dell'incrocio tra due ceppi culturali (le Marche di Di Bonaventura e la Sardegna di Fresu) è stato realizzato uno splendido un film, presentato nei giorni scorsi a Parigi: "Wenn aus dem Himmel (Quando dal cielo?)" diretto da Fabrizio Ferraro, in cui va alla ricerca della fabbrica della poesia musicale.
Un concerto di grande effetto che vive di poesia, intimismo e di quelle piccole cose capaci di raccontare i colori dell'universo musicale contemporaneo.

Sarà possibile acquistare i biglietti on line sul sito www.sanmarinoteatro.sm, oppure presso la biglietteria del Teatro Titano da lunedì 13 aprile dalle ore 16.30 alle 20.


Paolo Fresu
ALTERNATIVE BIO
Fresu is one of those musicians who come from time to time
to remind us why jazz is so special and unique"
(Buenos Aires Herald)
La banda del paese e i maggiori premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le
mille collaborazioni, l'amore per le piccole cose e Parigi. Esiste davvero poca gente capace di mettere insieme
un tale abbecedario di elementi e trasformarlo in un'incredibile e veloce crescita stilistica.
Paolo Fresu c'è riuscito proprio in un paese come l'Italia dove - per troppo tempo - la cultura jazz era
conosciuta quanto Shakespeare o le tele di Matisse, dove Louis Armstrong è stato poco più che fenomeno da
baraccone di insane vetrine sanremesi e Miles Davis scoperto "nero" e bravo ben dopo gli anni di massima
creatività.
La "magia" sta nell'immensa naturalezza di un uomo che, come pochi altri, è riuscito a trasportare il più
profondo significato della sua appunto magica terra nella più preziosa e libera delle arti.
A questo punto della sua fortunata e lunga carriera, non serve più enumerare incisioni, premi ed esperienze
varie che lo hanno imposto a livello internazionale e che fanno sistematicamente ed ecumenicamente amare
la sua musica: dentro al suono della sua tromba c'è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz
europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità che lo vuole "naturalmente" nel posto
giusto al momento giusto ma, soprattutto, l'enorme ed inesauribile passione che lo sorregge da sempre.
Il presente di Paolo è – come al solito – turbinoso, degno dell’artista onnivoro e creativo che tutti
riconoscono in lui.
Oggi (a parte un sorprendente lato letterario che è sfociato nella pubblicazioni di alcuni interessanti lavori
editoriali e l'importante consegna della Laurea Honoris Causa dell’Università la Bicocca di Milano in
Psicologia dei processi sociali, decisionali e dei comportamenti economici) è fatto del suo storico quintetto
che ha girato la boa dei 3 decenni di piena collaborazione e stima reciproca, ma è anche quello del quartetto
“Devil”, che riscatta a pieno merito i successi del celebrato “Angel” che impose Paolo all’attenzione europea
qualche lustro fa.
Crescono poi le importanti realtà contemporanee: il duo con Uri Caine, la collaborazione con Carla Bley e
Steve Swallow e il fortunato incontro con Ralph Towner che ha fatto da ponte all'ingresso del nome di Paolo
nell'entourage della celebrata e nobile etichetta ECM, che ha poi pubblicato il bellissimo lavoro Mistico
Mediterraneo con Daniele Di Bonaventura e il coro polifonico corso A Filetta, sono soltanto alcune di queste.
Il suo presente più attuale lo vede attivo, in ottica più esterofila, in trio con Richard Galliano e il pianista
svedese Jan Lundgren (“Mare Nostrum”) e in diverse nuove avventure con nuovi importanti nomi
dell’entourage jazzistico contemporaneo quali Omar Sosa, Gianluca Petrella e – ancora – con Manu Katché,
Eivind Aarset, Dave Douglas. Interessanti sono poi i progetti con alcuni grandi nomi del mondo letterario e
teatrale italiano (Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni, Milena Vukotic) oltre,
infine, a una nuova serie di piccole ma importanti collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange
popolari italiane. Musica per il Cinema e “progetti speciali” come il suo straordinario “a solo” teatrale che ha
paralizzato 3.000 spettatori all’Auditorium di Roma o un incantato teatro Metastasio a Prato chiudono il
cerchio insieme alla piccola grande e folle avventura che lo ha portato a festeggiare nel 2011 i suoi 50 anni
con 50 concerti, in 50 giorni consecutivi, con 50 formazioni e progetti diversi di giorno in giorno in 50
capolavori paesaggistici della sua Sardegna.
E sarebbe certamente un errore dimenticare le strizzatine d’occhio verso il mondo “classico” che stanno già
riservando belle sorprese con lavori ad hoc in cui possono venire coinvolti quartetti d’archi capaci di
"guardare avanti" e grandi eroi dell’avantgarde music oppure, infine, il bellissimo nuovo lavoro di
"promozione" cha Paolo sta portando avanti nei confronti di molti giovani leoni dell'entourage jazzistico
contemporaneo attraverso le possibilità offerte loro grazie alla sua nuova etichetta Tuk Music costruita
appositamente per guardare al futuro.

Daniele di Bonaventura
Nato a Fermo (nelle Marche), Daniele di Bonaventura, compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, ha
coltivato sin dall'inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una
formazione musicale di estrazione classica (diploma in Composizione) iniziata a soli 8 anni con lo studio del
pianoforte, del violoncello, della composizione e della direzione d’orchestra.
Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica
etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza.
Ha suonato nei principali festival italiani ed internazionali tra cui : Rumori Mediterranei a Roccella Jonica
’87 e ‘88; Jazz & Image di Villa Celimontana a Roma, Ravenna Jazz 2000 , Clusone Jazz 2001, Biennale Arte
Venezia 2001; Sant'Anna Arresi Jazz 2004; Festival della Letteratura Mantova 2004; Cormòns 2005,
Accademia Nazionale di Santa Cecilia Stagione Musica da Camera 2005-'06; Inghilterra - Music Hall Festival
e Royal Festival Hall a Londra; Olanda - Music Hall a Leeuwarden; Germania - 30° Deutsches Jazz Festival a
Francoforte; Berlin Jazz Festival; Spagna -Festa de la Mercè a Barcellona; Egitto - Opera House a Il Cairo;
Norvegia - Olavsfestdagen a Trondheim; Francia; Svizzera; Portogallo; Brasile; Argentina; Slovenia; Croazia;
Albania; Singapore; Stati Uniti e Sud Africa.
Ha suonato, registrato e collaborato con: Enrico Rava; Paolo Fresu; A Filetta; Oliver Lake; David Murray;
Miroslav Vitous; Rita Marcotulli; David Liebman; Toots Tielemans; Omar Sosa; Flavio Boltro; Joanne
Brackeen; Greg Osby; Ira Coleman; Dino Saluzzi; Javier Girotto; Cèsar Stroscio; Tenores di Bitti; Enzo
Favata; Aires Tango; Peppe Servillo; David Riondino; Francesco Guccini; Sergio Cammariere; Lella Costa;
Ornella Vanoni; Franco Califano; Eugenio Allegri; Alessandro Haber; Omero Antonutti; Giuseppe Piccioni;
Mimmo Cuticchio; Custòdio Castelo; Andrè Jaume; Tiziana Ghiglioni; Furio Di Castri; U.T. Gandi; Guinga;
Riccardo Fassi; Frank Marocco. Nel 2003 per l’Orchestra Filarmonica Marchigiana ha composto, eseguito e
registrato la "Suite per Bandoneon e Orchestra" commisionatagli proprio dalla stessa.
Ha pubblicato più di 30 dischi con l’etichette discografiche ed edizioni: Via Veneto Jazz; Philology;
Manifesto; Felmay; Amiata Records; Splasc(H); World Music; CCn’C Records; e per la Harmonia Mundi
l’ultimo lavoro intitolato “Sine Nomine”. Le ultime collaborazione sono quelle con Miroslav Vitous, il quale lo
ha chiamato a partecipare nell'ultimo cd intitolato Universal Syncopation II pubblicato dalla prestigiosa
etichetta tedesca ECM. Sempre per la stessa etichetta ECM ha pubblicato l’ultimo lavoro intitolato “Mistico
Mediterraneo” un opera condivisa con il gruppo vocale della Corsica A Filetta e Paolo Fresu.

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