Che sia una quasi autobiografia non c'è dubbio. Almodovar tornando al suo passato di 60 anni fa nella Mancha guarda indietro sulla sua educazione e riflette su ciò che è stato non senza dolore (e rancore...) sulla povertà, il seminario, la “mala educaciòn” cattolica (subita) negli ultimi anni Cinquanta. Dal paesello d'origine a Madrid della Movida tra vocazione artistica e disordine... poi. Banderas come sempre è il suo io attoriale trasformato in ego cinematografico e Penelope Cruz la donna di una volta iniziatrice di quel dolore che il regista si porta dietro per tutto il film ma che comincia proprio da sua madre. Stavolta non mette in scena ritratti femminili di alcun genere ( PARLA CON LEI e VOLVER) a parte la donna che lo ha messo al mondo (con cui dialoga anche da anziana: “non sei stato un buon figlio...” - dice lei - e Banderas - Almodovar tace, imbarazzato) . Stavolta è proprio TUTTO SU SUA (mia) MADRE nei ricordi sbiaditi e 'drogati' di ero fumata in un uomo malato ormai anziano (vecchio?!) anche dentro.
fz