Dopo settimane di fibrillazioni, i soci si sono pronunciati bocciando preventivamente ogni ipotesi di integrazione tra Bsm e Carisp. La decisione in un'assemblea animata. Alla fine, su 223 votanti e 207 voti, 158 hanno espresso la loro contrarietà. 44 sono stati, invece, i favorevoli. Nella riunione, come hanno spiegato dall'Ente Cassa, è stata approfondita la situazione del sistema bancario e le linee strategiche per Banca di San Marino, per crescere e consolidarsi. Sono state presentate tre analisi con prospettive diverse, ma l'oggetto del dibattito è stato lo studio affidato alla Kpmg e contenente lo scenario di aggregazione con Cassa.
Il comitato “No-fusione”, così si è definito, alza la posta e, tramite una nota che attribuisce alla maggioranza dei soci, chiede al Consiglio direttivo dell'Ente di dimettersi. Allo stesso tempo, esorta il direttivo a domandare alla Banca, tra le altre cose, di “non licenziare più alcun sammarinese”, “risolvere il contenzioso con il personale”, fare a meno della carica di amministratore delegato e di contenere i costi di governance, direzione generale e benefit.
In merito alla bocciatura della proposta di integrazione, l'Ente Cassa ha di fatto risposto parlando di “decisione legittima, ma maturata in un clima di agitazione e disinformazione che non ha permesso – scrive – una serena valutazione delle ipotesi presentate, nonostante ogni proposta fosse ancora ad un livello preliminare”. Sul finire della sua nota, l'Ente sottolinea di avere l'intenzione di continuare a lavorare per garantire alla banca e al sistema un “futuro di crescita e sviluppo”.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Giuseppe Guidi del comitato "No-fusione"
Leggi il comunicato stampa dell'Ente Cassa di Faetano
Leggi il comunicato stampa della maggioranza dell’Assemblea dei Soci dell’Ente Cassa di Faetano
Il comitato “No-fusione”, così si è definito, alza la posta e, tramite una nota che attribuisce alla maggioranza dei soci, chiede al Consiglio direttivo dell'Ente di dimettersi. Allo stesso tempo, esorta il direttivo a domandare alla Banca, tra le altre cose, di “non licenziare più alcun sammarinese”, “risolvere il contenzioso con il personale”, fare a meno della carica di amministratore delegato e di contenere i costi di governance, direzione generale e benefit.
In merito alla bocciatura della proposta di integrazione, l'Ente Cassa ha di fatto risposto parlando di “decisione legittima, ma maturata in un clima di agitazione e disinformazione che non ha permesso – scrive – una serena valutazione delle ipotesi presentate, nonostante ogni proposta fosse ancora ad un livello preliminare”. Sul finire della sua nota, l'Ente sottolinea di avere l'intenzione di continuare a lavorare per garantire alla banca e al sistema un “futuro di crescita e sviluppo”.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Giuseppe Guidi del comitato "No-fusione"
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