Sono ore decisive per la sorte dell'Alluminio Sammarinese, dal 7 marzo in liquidazione, protagonista anche in aula consigliare con il decreto del governo. Al momento la situazione sembra a un bivio: le commesse per garantire continuità lavorativa ci sono, ma ancora non è stata aperta una linea di credito delle banche per pagare i 2 mesi e mezzo di stipendi arretrati per i quasi 200 lavoratori: alcuni di loro in gravissima difficoltà. Nonostante l'impegno sottoscritto all'atto della moratoria di una settimana fa; prevedeva tra l'altro un canale di finanziamento anche per le forniture.
Il liquidatore, l'avvocato Simone Menghini, avrebbe anche ottenuto l'anticipo sulle fatture dei lavori completati. Lo stallo non giova, l'impresa sta perdendo operai, ragion per cui i sindacati hanno convocato una nuova assemblea dei lavoratori, fissata per giovedì. L'obiettivo è tornare a far sentire la propria voce con una manifestazione su Piazza della Libertà già venerdì mattina. Un appello alla politica perché acceleri la risoluzione della vertenza nei tavoli plenari appositamente creati.