La vicenda è partita il 7 aprile quando il governo consegnò ai sindacati la proposta per 46 assunzione nominali nella pa attraverso lo strumento del contratto privatistico. In quella occasione il segretario della federazione Csdl, Mauro Casali, sollevò qualche perplessità in merito all’iter e alla scelta. Ieri la decisione definitiva da parte della Confederazione del Lavoro di non firmare il documento, sottoscritto invece dalla federazione della Cdls, porta ancora una volta in evidenza le distanze esistenti all’interno della Csu. 'Non capiamo il perché di questa posizione - dice Marco Beccari della Cdls - considerato che dal blocco delle assunzioni, che risale al 1998, è prassi comune l’entrata nella PA con contratto privatistico nominale'. Il governo ha già comunicato che procederà nelle assunzioni pur con la sola firma di una federazione sindacale.
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