Secondo il governatore di Bankitalia Mario Draghi la crisi deve ancora manifestare i suoi effetti sull’economia reale: “La decelerazione è rapida - ha detto - e il peggio deve ancora venire”. Per questo secondo il governatore “è importante continuare ad agire con forza e in modo coordinato per sostenere la domanda, fornire liquidità, rifinanziare il sistema finanziario”. “E’ essenziale inoltre - ha detto Draghi - continuare gli sforzi per costruire un sistema finanziario resistente per il futuro”. Un futuro in cui la finanza dovrà avere “più capitale e meno debito, più trasparenza e più regole”. Ma già di fatto la crisi è chiarissima.
La tendenza recessiva esistente ha incrociato, a settembre, l'esplosione di quella bancaria e tutte e due hanno fatto crollare il mercato interno statunitense che tipicamente regge la domanda globale. Questa caduta a picco sta producendo una recessione fulminea in tutte le nazioni del mondo, più pesante in quelle che dipendono molto dall'export come Cina, Giappone, Germania e Italia. E' la “recessione più lunga dal dopoguerra” afferma Confindustria che sottolinea come sia anche la "più grave, perché comune a tutte le maggiori economie industriali dentro e fuori dall'Unione Europea" con "segni preoccupanti di rallentamento dai Paesi emergenti".
Confindustria ha chiesto al Governo di sostenere "la domanda attraverso investimenti pubblici, riduzione delle imposte sui redditi bassi e agevolazioni agli investimenti per le imprese". Inoltre "è cruciale l'azione già intrapresa per evitare la crisi del credito dovuta alla scarsa liquidità”.
Sonia Tura
La tendenza recessiva esistente ha incrociato, a settembre, l'esplosione di quella bancaria e tutte e due hanno fatto crollare il mercato interno statunitense che tipicamente regge la domanda globale. Questa caduta a picco sta producendo una recessione fulminea in tutte le nazioni del mondo, più pesante in quelle che dipendono molto dall'export come Cina, Giappone, Germania e Italia. E' la “recessione più lunga dal dopoguerra” afferma Confindustria che sottolinea come sia anche la "più grave, perché comune a tutte le maggiori economie industriali dentro e fuori dall'Unione Europea" con "segni preoccupanti di rallentamento dai Paesi emergenti".
Confindustria ha chiesto al Governo di sostenere "la domanda attraverso investimenti pubblici, riduzione delle imposte sui redditi bassi e agevolazioni agli investimenti per le imprese". Inoltre "è cruciale l'azione già intrapresa per evitare la crisi del credito dovuta alla scarsa liquidità”.
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