L’interesse verso le azioni della Carim sta salendo. Parola di Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione che ha lanciato il piano di ricapitalizzazione della Banca dopo le vicissitudini legate al commissariamento da parte di Bankitalia. Ai primi di agosto la risposta della città verso il progetto della Fondazione ha consentito di raccogliere adesioni per circa 30 milioni di euro e in questi giorni, è sempre Pasquinelli a rivelarlo, si sarebbe saliti vicino a quota 50 milioni. Ma ancora non basta. Ne servono almeno 120 per coronare il sogno di conservare in mani riminesi l’istituto di credito radicato nella storia di questo territorio. La Fondazione teme possibili azioni speculative, da parte di chi spera di poter rilevare, magari con un prezzo stracciato, il patrimonio Carim, e di conseguenza, almeno il 30% del mercato riminese del credito. “Meglio concentrarsi sul nostro piano”, dice Pasquinelli, per una banca che non solo ha una storia e una posizione solida, ma anche un luminoso futuro davanti a sé. Ci si rivolge agli oltre 7mila soci, ma anche a coloro che aspirano ad entrare nell’assetto azionario. Poi ci sono gli imprenditori locali, gli investitori istituzionali, le associazioni e tutti i possibili attori. Prima, però, serve il via libera di Bankitalia, che dovrà fissare anche il prezzo di emissione delle singole azioni. I tempi? Per Pasquinelli almeno 3 mesi. Nel video l'intervista
Sergio Barducci
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