Sale ulteriormente l’intransigenza verso le distorsioni e i comportamenti irregolari. La disposizione dell’esecutivo alla Commissione di Controllo e Vigilanza sulle società è chiara e non ammette deroghe. Non basta l’attività di verifica su segnalazione, serve una concreta ed efficace azione di controllo preventivo. Lo ha detto il Segretario di Stato all’Industria, Tito Masi, che ha voluto presenziare alla riunione della Commissione proprio per dare questo input preciso: operare con rigore, con metodo e continuità, per individuare quei settori più sensibili nei quali intervenire prima che il caso esploda e indicare chi non opera in conformità alle norme e agli interessi dello Stato. Agli strumenti giuridici e legislativi si affiancano anche quelli politici: la possibilità cioè, da parte del Congresso di Stato, di procedere alla liquidazione coatta dell’azienda responsabile di eventuali anomalie e la revoca dell’autorizzazione all’esercizio d’impresa. Nata con la legge sulle società del 1999, la commissione è composta dai dirigenti degli uffici strategici dello Stato, quelli che per natura hanno la possibilità di raccogliere di prima mano le informazioni sull’operato di tutte le aziende, nelle varie sfaccettature. E’ una sorta di authority, che vigila sul corretto funzionamento del tessuto economico e produttivo sammarinese. Un controllo che oggi registra un giro di vite contro la trasgressione, a tutela della imprenditoria seria e trasparente.
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