“Siamo stufi di finire sui giornali per colpa di qualche mela marcia. Riteniamo che il sistema economico sammarinese sia solido e sano, costituito da imprese serie. Altre situazioni sono marginali, ma ci sono, e non vogliamo che per colpa di pochi si continui a compromettere l’immagine della Repubblica”. Nessuna azione da “sceriffo” - spiega dunque il Segretario all’industria Tito Masi che ha dato nuovo impulso alla Commissione di controllo e vigilanza sull’attività delle società. Un primo ostacolo incontrato dalla Segreteria è dato dalla carenza di dati disponibili nei vari uffici, indispensabili per compiere scelte di un certo tipo. Stando ai numeri più o meno ufficiali, comunque, le società fittizie, ossia quelle che non hanno rispettato alcun impegno di tipo occupazionale e si limitano ad avere una sede vuota, sono circa il 10%. Qualche centinaio, su 2.500 società in totale. Un numero che deve far riflettere. Così come fa riflettere il fatto che il precedente Governo, in pochi mesi, abbia rilasciato più di 100 nulla osta per la costituzione di società immobiliari. E’ pur vero che l’obiettivo doveva essere la liberalizzazione del mercato, ma la concessione è stata data anche ai non residenti, quindi dalla Segreteria invocano cautela. E c’è poi il problema dei noleggiatori di auto, che a San Marino sono una sessantina, su circa 100 venditori, numero elevato per la limitata realtà sammarinese: è emerso recentemente che alcune aziende sono rimaste coinvolte in operazioni che hanno attirato l’attenzione della Guardia di finanza italiana e delle autorità fiscali. Nei giorni scorsi, il Segretario all’industria ha incontrato il direttivo del settore auto dell’Unione commercianti per mettere a punto un nuovo regolamento che introduca regole di operatività. “Elementi di particolare timore non ve ne sono – puntualizza il Segretario Masi – ma vogliamo che le imprese si conformino ai criteri di legalità e trasparenza cui si ispira il nuovo Governo”.
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