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Coronavirus e San Marino: "Inevitabile un impatto economico"

Intervista all'esperto di economia e finanza Ivan Simetovic. La Cina, con il 3,63%, è il secondo paese - dopo l'Italia - nell'import

di Luca Salvatori
16 feb 2020
Intervista a Ivan Simetovic
Intervista a Ivan Simetovic

Secondo il Fondo Monetario Internazionale la crescita economica globale del 2020, a causa del coronavirus, potrebbe cedere lo 0,1-0,2%%, rispetto alle previsioni. Ma quale sarà l'impatto economico in una una realtà come San Marino? L'abbiamo chiesto al sammarinese esperto di economia e finanza Ivan Simetovic.

Difficilissimo stimare un impatto – dichiara Ivan Simetovic - nel senso che è ancora difficilissimo stimare quanto si espanderà a lungo il virus nel resto del mondo. Sicuramente, essendo oggi la Cina la fabbrica del mondo, l'impatto è inevitabile. La Cina consuma circa il 50% di acciaio, rame, zinco e alluminio e queste materie prime vengono utilizzate per produrre tutti i beni che comunemente utilizziamo ogni giorno: dai telefonini, alle automobili alla farmaceutica. Per stimare un impatto su San Marino van valutati i saldi aggiornati dell'interscambio commerciale”. Stando all'ultima relazione economica statistica al bilancio dello Stato, la Cina (dato 2018, ndr) rappresenta il 3,63% dell'import di San Marino ed è il primo paese estero dopo l'Italia che si attesta all'85,38. Nell'export invece la Cina non figura neppure in classifica tra i primi sei paesi che intrattengono rapporti con la Repubblica.


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