Chiusa la vicenda Puntoshop. Ricollocati 56 lavoratori in formazione professionale, come già avevano deciso i vertici aziendali e il sindacato, di cui 16 frontalieri e 40 sammarinesi. Ma è una inizio d’anno pieno di incertezza per i restanti 58; per i cittadini la prospettiva è la mobilità, mentre per i lavoratori stranieri c’è la disoccupazione. Un’operazione da 300mila euro: tanti ne ha dovuti sborsare lo Stato per pagare i dipendenti e aiutare così l’azienda a rimettersi in piedi e ripartire. La vecchia società è ora in moratoria, con debiti nei confronti dello Stato per circa 2 milioni di euro.
Il 2008 si chiude nell’incertezza anche per la sorte di altre aziende sammarinesi. Procedure di mobilità e annunci di licenziamenti sono state avviate da una decina di ditte, oltre alle pratiche già esistenti. Il taglio riguarda, al momento, circa un centinaio di lavoratori. Ma è un fronte che potrebbe espandersi nei primi mesi dell’anno.
Le previsioni che circolano in ambienti governativi parlano di almeno 400 richieste di cassa integrazione guadagni, riguardanti dunque solo lavoratori sammarinesi, a fronte di un comparto privato che impiega 14mila persone. Numero che potrebbe salire a 1000 nel corso del 2009. Sindacati e associazioni di categoria pronti al confronto già nei primi giorni dell’anno per chiedere misure urgenti al governo. Una prima risposta è stata l’istituzione a Bilancio del fondo antirecessione di sostegno a imprese e famiglie per 4 milioni e mezzo di euro.
Giovanna Bartolucci
Il 2008 si chiude nell’incertezza anche per la sorte di altre aziende sammarinesi. Procedure di mobilità e annunci di licenziamenti sono state avviate da una decina di ditte, oltre alle pratiche già esistenti. Il taglio riguarda, al momento, circa un centinaio di lavoratori. Ma è un fronte che potrebbe espandersi nei primi mesi dell’anno.
Le previsioni che circolano in ambienti governativi parlano di almeno 400 richieste di cassa integrazione guadagni, riguardanti dunque solo lavoratori sammarinesi, a fronte di un comparto privato che impiega 14mila persone. Numero che potrebbe salire a 1000 nel corso del 2009. Sindacati e associazioni di categoria pronti al confronto già nei primi giorni dell’anno per chiedere misure urgenti al governo. Una prima risposta è stata l’istituzione a Bilancio del fondo antirecessione di sostegno a imprese e famiglie per 4 milioni e mezzo di euro.
Giovanna Bartolucci
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