Progetto di sviluppo 2007-2010: quelle che allora erano indicate come fragilità del sistema, ora sono problemi strutturali. Dentro la crisi per interpretarla, partendo dai dati, presentati da Denis Cecchetti del San Marino Lab: Pil procapite sceso dai 39mila euro del 2008 ai 33mila nel 2009. Pil totale che a fine 2012 non tornerà ai livelli pre-crisi, senza che si ritrovi competitività. Il dramma della disoccupazione: 1.115 disoccupati, 2 su tre sono donne. Hanno fra i 30 e i 50 anni: l’età di maggior efficienza lavorativa. Il settore più colpito: il manifatturiero. Meno capacità produttiva, salari fermi, fermi i consumi. Crisi anche del settore finanziario, in contrazione per numero di banche, e per una raccolta scesa in tre anni da 14 miliardi agli attuali 8.
Ma i numeri non bastano. In luce gli errori del passato; in testa quello di aver fatto del segreto bancario e dell’anonimato societario le leve competitive del sistema, oggi non più tollerate dalla comunità internazionale. Urgente cambiare modello, ed è il segretario generale Giuliano Tamagnini a indicare sei emergenze: accordo immediato con l’Italia e scambio automatico di informazioni; adesione all’Unione Europea; incentivi pubblici per lavoratori e aziende che investono su San Marino; legalità e trasparenza e, quale motore della ripresa, una seria riforma fiscale.
Ma i numeri non bastano. In luce gli errori del passato; in testa quello di aver fatto del segreto bancario e dell’anonimato societario le leve competitive del sistema, oggi non più tollerate dalla comunità internazionale. Urgente cambiare modello, ed è il segretario generale Giuliano Tamagnini a indicare sei emergenze: accordo immediato con l’Italia e scambio automatico di informazioni; adesione all’Unione Europea; incentivi pubblici per lavoratori e aziende che investono su San Marino; legalità e trasparenza e, quale motore della ripresa, una seria riforma fiscale.
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