Chiara la posizione: è un no secco alla riforma fiscale. Chiara la richiesta: rivedere, addirittura riscrivere il testo e la CSU torna ad articolare in alcuni punti il bisogno di equità: dalla reintroduzione di una no tax area per i redditi più bassi, alla rimodulazione delle aliquote – di fronte a tasse quintuplicate per dipendenti e pensionati; strumenti per allargare la base imponibile, insieme a controlli efficaci di accertamento dei redditi, perché “paghi chi non ha mai pagato”. E su questo batte particolarmente: troppo deboli le misure anti-evasione e, quale esempi, portano le dichiarazioni del 2012: due società su tre denunciano meno di 10mila euro; nel lavoro autonomo quasi nessun reddito supera i 25mila.
Nei giorni scorsi forti critiche anche alla metodologia dell'esecutivo: “Nessuna volontà di confronto” e la risposta è arrivata, nella convocazione delle organizzazioni sindacali per sedersi al tavolo delle finanze. Palazzo Begni, ore 11.30: un altro appuntamento, con la CSU che chiama a raccolta cittadini e lavoratori per una nuova manifestazione, dopo quella del 25 luglio. Stato di mobilitazione che resta, così come resta quale ipotesi, se il confronto non portasse frutti, la via dello sciopero generale.
Annamaria Sirotti
Nei giorni scorsi forti critiche anche alla metodologia dell'esecutivo: “Nessuna volontà di confronto” e la risposta è arrivata, nella convocazione delle organizzazioni sindacali per sedersi al tavolo delle finanze. Palazzo Begni, ore 11.30: un altro appuntamento, con la CSU che chiama a raccolta cittadini e lavoratori per una nuova manifestazione, dopo quella del 25 luglio. Stato di mobilitazione che resta, così come resta quale ipotesi, se il confronto non portasse frutti, la via dello sciopero generale.
Annamaria Sirotti
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