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Dialogo aperto tra le parti sui contratti

7 giu 2005
Dialogo aperto tra le parti sui contratti
Mentre proseguono i presidi nelle aree industriali che oggi hanno visto nuove manifestazioni nella zona di Gualdicciolo e Acquaviva, l’esecutivo incontra prima le categorie economiche e poi il sindacato e punta a creare le condizioni per chiudere il contratto del settore privato entro il 20 giugno, ovvero prima della presentazione della legge sul mercato del lavoro alla prossima sessione del Consiglio Grande e Generale, che coincide – non a caso – con la data del nuovo sciopero generale. Una volta delineato il percorso il tavolo diventerà comune. Per l’Anis, da questo confronto, emerge con chiarezza che il problema è quello dei frontalieri da affrontare in via preliminare. Ma, sottolinea Carlo Giorgi, 'esistono anche i problemi delle imprese: un nostro artigiano non può lavorare in Italia e proprio oggi, aggiunge, una grande azienda sammarinese è stata esclusa da una gara che valeva 30 milioni di euro in un appalto italiano nonostante, sottolinea Giorgi, la convenzione del 39 affermi il libero scambio. Le imprese italiane vengono a San Marino senza ostacoli mentre quelle sammarinesi non possono fare altrettanto. Quindi, ribadisce il segretario dell’Anis, non ci sottraiamo in alcun modo alla questione frontalieri ma allo stesso tempo vogliamo risolvere anche i problemi delle nostre imprese'. Sui blocchi stradali dei giorni scorsi, Giorgi anticipa di avere chiesto al governo di fare rispettare quei diritti che lo Stato deve garantire a tutti. 'Solo con un rapporto concordato e con un dialogo forte con tutte le parti, conclude, si vincono le sfide'. 'E’ ovvio, replica il sindacato, che cerchiamo di ridurre al minimo i disagi, ma allo stesso tempo non possiamo nascondere che su questi temi la ferita e’ aperta anche perché, sottolinea la CSU, il 50% dei lavoratori dell’industria è precario e quindi ricattabile. Al governo, anticipa il sindacato, abbiamo chiesto di fare proposte risolutive in tempi brevi. Non partiamo da zero. Se davvero c’e’ la volontà di chiudere la vertenza contrattuale nulla impedisce di farlo con celerità'.

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