Il decreto porta la data del 2 marzo scorso. Un provvedimento che allarga leggermente le maglie del precedente “decreto incentivi”, che ha causato un vero terremoto nell'economia sammarinese. La nuova disposizione limita ad importi superiori a 500 euro, l'obbligo di comunicazione all'Agenzia delle Entrate, per chi acquista da San Marino beni o servizi. Non più tutte le operazioni, come invece stabilito in precedenza. Una decisione che riguarda anche altri paesi ritenuti a fiscalità privilegiata, che di fatto porta ossigeno alle aziende commerciali e di servizio della Repubblica, segnate da un calo significativo delle vendite dopo l'adozione del cosiddetto decreto incentivi, emesso dall'allora Ministro Tremonti. Gli aggravi amministrativi avevano finito per dissuadere i commerci quotidiani da e per la Repubblica, con inevitabili ripercussioni economiche.
Oggi gli scambi possono riprendere, anche se non a pieno ritmo. E questo viene accolto positivamente dagli operatori sammarinesi. Fondamentale, però, è risolvere alla radice il problema dei rapporti con l'Italia, con una normalizzazione nelle relazioni bilaterali e l'uscita dalla black list.
Sergio Barducci
Oggi gli scambi possono riprendere, anche se non a pieno ritmo. E questo viene accolto positivamente dagli operatori sammarinesi. Fondamentale, però, è risolvere alla radice il problema dei rapporti con l'Italia, con una normalizzazione nelle relazioni bilaterali e l'uscita dalla black list.
Sergio Barducci
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