Acqua particolarmente costosa per le famiglie dell'Emilia-Romagna. E' quanto emerge da una indagine dell'Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva sui costi del servizio idrico secondo cui in regione, nel 2012, si sono spesi in media 338 euro contro i 310 euro della media nazionale. Dal 2007, quando la spesa era pari a 284 euro l'anno l'incremento in Emilia-Romagna è stato del 36,6%. Del 5,1% invece rispetto a 369 euro del 2011. Quanto alla dispersione di rete questa - secondo dati ripresi da Legambiente - si attesta al 25%. Guardando ai capoluoghi di provincia, Reggio Emilia è quella che mostra la spesa media più elevati, pari a 442 euro, seguita da Ravenna (439), Forlì (431), Cesena (427,5), Ferrara (424), Parma (403), Rimini (365), Modena (332), Bologna (324) e Piacenza (296). L'incremento più elevato tra il 2011 e il 2012 - evidenzia lo studio - si è registrato a Bologna (+10,2%), quello tra 2077 e 2012, invece, a Parma (+56,8%). La città ducale, ancora, è quella che si segnala per la maggiore dispersione di rete, con il 40% (contro il 25% regionale e il 33% nazionale) mentre la più virtuosa, in questo ambito, risulta essere Reggio Emilia con il 12%. I dati esaminati da Cittadinanzattiva sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%. A livello nazionale, un un anno una famiglia sostiene in media una spesa di 310 euro per il servizio idrico integrato. La regione più costosa, la Toscana con una media di 470 euro, la più economica, il Molise, con una media di 138 euro. In generale, chiosa lo studio, il caro bollette viaggia più spedito al Centro (+47,1% rispetto al 2007, +9% rispetto al 2011). Seguono le regioni del Nord (+32,1% rispetto al 2007, +5,2% rispetto al 2011) e il Sud (+23,8% rispetto al 2007, +8,5% rispetto al 2011).
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