La ratifica degli accordi per le doppie imposizioni tra Italia e San Marino è di "importanza strategica" anche per i lavoratori frontalieri. Sergio Pizzolante, candidato alla Camera per il Pdl, all'indomani delle dichiarazioni sul meccanismo di calcolo della franchigia per i sei mila dipendenti italiani nelle aziende del Titano, torna in una nota a parlare del loro futuro, correlato allo sviluppo dei rapporti bilaterali tra le due Repubbliche. L'attesa ratifica dell'accordo fiscale e la conseguente uscita dalla black list italiana del Titano "sono gli strumenti migliori per tutelare e ampliare l'area occupazionale del nostro territorio e di San Marino - sostiene il deputato - capaci di garantire sviluppo per tutti, imprese e lavoratori di un'area molto vasta". La ratifica, prosegue, con tutta probabilità sarà definitivamente approvata nei primi mesi della nuova legislatura, ad aprile o maggio. Tornando sulla proroga della franchigia, dopo l'incontro avuto ieri con il coordinamento dei lavoratori frontalieri guidato da Maurizio Morigi, Pizzolante torna a ribadire che il meccanismo di calcolo è cambiato con il Milleproroghe di un anno fa, non con l'ultima legge di Stabilità. Assicura quindi il suo impegno per verificare con gli uffici competenti le condizioni di una rettifica, anche se, "con tutta probabilità – ribadisce - la risposta sarà data dal nuovo governo, nel mese di marzo". Tale inconveniente si sarebbe comunque potuto evitare per il deputato: "Chi si lamenta oggi - manda a dire - avrebbe dovuto accorgersene prima e segnalarlo per le modifiche giuste e necessarie". Infine, Pizzolante conferma il suo impegno per la stabilizzazione fiscale dei lavoratori frontalieri, con la proposta di legge già stata depositata nei mesi passati, che sarà ripresentata "immediatamente nella prossima legislatura".
Dal canto suo, la CSdL, sempre all'interno del direttivo, ha espresso sdegno e condanna per questa misura, invitando in primis i parlamentari italiani a correggere rapidamente questa norma, prima che inizi la fase della dichiarazione dei redditi. La CSdL precisa inoltre che il recupero nel 2015 degli acconti versati, è più una deduzione che una effettiva certezza. Si ritiene infine necessaria una forte iniziativa nei confronti degli interlocutori istituzionali, compresa la possibilità di interpellare anche gli organi amministrativi dell’Agenzia delle Entrate.
Dal canto suo, la CSdL, sempre all'interno del direttivo, ha espresso sdegno e condanna per questa misura, invitando in primis i parlamentari italiani a correggere rapidamente questa norma, prima che inizi la fase della dichiarazione dei redditi. La CSdL precisa inoltre che il recupero nel 2015 degli acconti versati, è più una deduzione che una effettiva certezza. Si ritiene infine necessaria una forte iniziativa nei confronti degli interlocutori istituzionali, compresa la possibilità di interpellare anche gli organi amministrativi dell’Agenzia delle Entrate.
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