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I frontalieri sono i più a rischio

19 nov 2008
Operaio
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Aumentare lo stanziamento per il certificato di credito sociale, l’importo degli assegni familiari, approvare i provvedimenti di legge sui nuovi ammortizzatori sociali, con l’estensione della cassa integrazione a chi non ne può beneficiare. Sono alcune delle proposte CSdL al nuovo Governo.
E’ paradossale, per il sindacato, che nel bel mezzo di questa crisi economico-finanziaria, è stata elaborata una proposta di legge di Bilancio dello Stato 2009 di “ordinaria amministrazione”. Del tutto inadeguata.
Sui 200 posti a rischio si inserisce il problema frontalieri. La legge prevede che la stabilizzazione avvenga dopo 10 anni di permanenza nella stessa azienda. Dal 1 gennaio si abbasserà a 7 anni. Il posto a tempo indeterminato non è legato al lavoratore, ma alla ditta. Per quei lavoratori che non risultano stabilizzati, la legge non prevede alcun ammortizzatore sociale.
Attualmente sono 1.710 i frontalieri che superato lo scoglio dei 10 anni con contratto a tempo indeterminato: 453 uomini, 257 donne, tutti nel settore privato. 5.002 quelli a tempo determinato. La maggioranza è maschile, 3.561 contro 1.441 donne. In totale i frontalieri sul Titano, tra tempo determinato e indeterminato, sono 6.712 a fronte di una forza lavoro totale di 20.941.

Giovanna Bartolucci

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