Allo stesso tavolo per concordare i punti da affrontare, partendo dall’analisi del sistema pensionistico basato su due pilastri: a ripartizione e a capitalizzazione. Anche se il primo resta una priorità per i sindacati dal momento che è quello con più garanzia di tenuta. Sarà inoltre valutato nelle prossime sedute il periodo minimo di contribuzione, se cioè si può aumentare. Come uno dei nodi del confronto autunnale tra le due parti sarà l’innalzamento dell’età pensionabile, naturalmente con la dovuta gradualità. Ecco il punto centrale della riforma: la gradualità: nell’aggiornamento delle aliquote contributive e nella possibilità di riscattare gli anni di non lavoro. La relazione presentata dalla segreteria alla sanità tocca anche altri punti: come il superamento di alcuni regimi pensionistici speciali, la situazione dei fondi pensione, l’impatto dei lavori atipici sugli stessi fondi, per i quali va studiata la migliore gestione al fine di garantirne il miglior rendimento e ultimo, ma non meno importante, la necessità di monitorare il sistema. E’ solo il primo incontro, di carne sul fuoco ce n’è l’obiettivo per tutti è giungere a un riequilibrio della gestione previdenziale per questo sia la segreteria di stato che Cdls e Csdl non si lanciano in prese di posizione particolari a commento dell’incontro. Ma in vista del prossimo incontro di settembre, la confederazione democratica propone di introdurre un secondo pilastro di natura privata, garantito da un quadro legislativo. Una previdenza complementare che si dovrà concretizzare nei fondi pensione collettivi.
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