Un controllo sul movimento di capitali da e per l’estero. Un controllo a tappeto di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, che ha interessato 76 uffici di altrettante filiali in Italia di banche svizzere e quelli di istituti di credito che operano vicino alla Repubblica di San Marino. Oggetto di tanta attenzione è l’archivio dei rapporti finanziari, nel quale devono essere annotate le operazioni della clientela. Sono 950 milioni, in totale, le movimentazioni da monitorare, compiute da oltre 90 milioni di soggetti. Si vuole verificare il rispetto degli obblighi previsti per legge, che impongono la comunicazione mensile dei rapporti continuativi con la clientela, a far data dal 1° gennaio 2005. L’obbligo riguarda le banche, le Poste italiane, gli intermediari finanziari, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del risparmio e ogni altro operatore finanziario. Complessivamente circa 13.000 operatori. Per il Segretario di Stato alle Finanze, Gabriele Gatti, l’operazione è “una conseguenza del grande battage che in Italia si sta sviluppando sullo scudo fiscale. “E’ legittimo – aggiunge – che l’Italia persegua i propri interessi, ma ci piacerebbe anche che riconoscesse, come ha fatto il Moneyval, i grandi progressi in termini di trasparenza e di collaborazione, che San Marino ha compiuto in questi anni”. Intanto, in Repubblica, si è riunito il Comitato per il Credito e il Risparmio. I rappresentanti di Banca Centrale e del Governo hanno compiuto una approfondita analisi sull’andamento dello scudo fiscale e sulle prospettive future. Deciso di intensificare il raccordo con gli istituti di credito per monitorare costantemente la situazione.
Sergio Balducci
Sergio Balducci
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