E’ contrario al diritto comunitario fissare un’età pensionabile diversa per i dipendenti pubblici, a seconda del loro sesso di appartenenza. E’ quanto stabilito da una sentenza della corte europea di giustizia in una sentenza, che ha dunque puntato il dito contro l’Italia. Nel mirino erano finiti i requisiti Inpdap che prevedono, appunto, una differenziazione.
Un problema che non tocca San Marino, dove uomini e donne vanno già in pensione alla stessa età. Spiega Marco Beccari, segretario della CDLS: “In fase di riforma avevamo chiesto una differenziazione, con le donne in pensione a 60 anni e gli uomini a 65 anni, ma non è passata, e quindi c’è parità di trattamento. Lo avevamo chiesto solo perché in molte famiglie succede che l’uomo va in pensione e le donne continuano a lavorare, perché hanno iniziato molto dopo, negli anni 80. Alcuni Paesi – continua – fanno distinzioni anche sulle retribuzioni, con le donne che guadagnano meno degli uomini, ma qui no ed anzi vorrei fosse sottolineato: a San Marino non c’è alcun tipo di discriminazione nei confronti di uomini e donne”.
Francesca Biliotti
Un problema che non tocca San Marino, dove uomini e donne vanno già in pensione alla stessa età. Spiega Marco Beccari, segretario della CDLS: “In fase di riforma avevamo chiesto una differenziazione, con le donne in pensione a 60 anni e gli uomini a 65 anni, ma non è passata, e quindi c’è parità di trattamento. Lo avevamo chiesto solo perché in molte famiglie succede che l’uomo va in pensione e le donne continuano a lavorare, perché hanno iniziato molto dopo, negli anni 80. Alcuni Paesi – continua – fanno distinzioni anche sulle retribuzioni, con le donne che guadagnano meno degli uomini, ma qui no ed anzi vorrei fosse sottolineato: a San Marino non c’è alcun tipo di discriminazione nei confronti di uomini e donne”.
Francesca Biliotti
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