Una premessa è doverosa. A San Marino la percentuale dei precari, sul totale della forza lavoro, non è così alta come in Italia; dove è soprattutto la tendenza a preoccupare. Da gennaio 2008 a giugno 2009 – nel Belpaese – solo il 25% delle assunzioni sono avvenute a tempo indeterminato. Sul Titano invece il posto fisso è davvero qualcosa di radicato nella mentalità della gente; e il baluardo storico è la Pubblica Amministrazione dove - se si escludono gli incarichi estivi, e alcune sacche di precariato nella sanità e nella scuola – gli oltre 4000 dipendenti hanno la certezza di mantenere il posto fino alla pensione. Nel settore privato, su un totale di circa 16.000 lavoratori, sono 5000 quelli a tempo determinato: ma i quattro quinti di questi sono frontalieri, molti dei quali in attesa di stabilizzazione dopo i fatidici 10 anni. Vi sono poi i rapporti di collaborazione a progetto: numeri comunque non paragonabili a quelli della vicina Italia. “Il posto fisso è sempre un valore – afferma il segretario di Stato Gianmarco Marcucci – specialmente in un momento di instabilità economica come questo. Al momento, comunque, dobbiamo concentrarci su chi, il lavoro, l’ha perso; sugli ammortizzatori sociali”.
Il sondaggio
Gianmarco Morosini
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Gianmarco Morosini
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