C’è una situazione difficile, anche di reperimento di personale. La protesta degli infermieri che hanno deciso il prosieguo del blocco degli straordinari, si inserisce in una situazione più generale dell’ospedale di stato che il prossimo consiglio di amministrazione dell’Iss sarà chiamato ad affrontare. La situazione alla tac è emblematica. Con la partenza per maternità di un medico ne resta solo uno a coprire il turno, carenza in parte sopperita da altri medici del reparto. Al momento non c’è alcuna trasmissione delle immagini in altri ospedali, come quello di Cesena, Rimini o Comacchio, dove è presente un centro aperto 24 su 24. E’ solo questione di giorni, - conferma il direttore dell’istituto – Antonio Carattoni - mancano gli ultimi aggiustamenti tecnici per il collegamento, dopodiché si potranno richiedere le consulenze per via telematica. Il primario del pronto soccorso, Giuliano Giardi, da più di un anno e mezzo ha presentato richiesta per questo tipo di consulenza soprattutto per i casi di neurochirurgia. Si tratta di costi minimi, per quanto riguarda il collegamento telematico, ben più consistenti invece quelli relativi alle consulenze esterne, per le quali l’ospedale di stato paga la singola prestazione. Intanto grazie a un accordo sindacale si va normalizzando la situazione all’interno della terapia semintensiva, dopo le denunce di carenza sollevate alcuni mesi fa da parte delle organizzazioni sindacali. L’impegno è quello di inserire al più presto una seconda figura, con l’istituzione in caso di bisogno nelle ore notturne, di un turno ota, cioè operatore tecnico di assistenza nel reparto medicina. Figura questa difficile da reperire. L’ultimo corso infatti risale a 5 anni fa. Siamo alla ricerca di figure infermieristiche – ammettono i vertici Iss - un gap che si è creato anche in Italia dopo che per accedere alla professione è stato richiesto un triennio universitario.
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