"Dall'1 febbraio un'altra Città dell'Emilia-Romagna cede all'introduzione della famigerata Tassa di soggiorno". Così, in una nota, la Consulta regionale turismo di Confcommercio boccia l'iniziativa. "Il Comune di Ravenna - prosegue la nota - nonostante i continui appelli delle imprese turistiche, contrarie a veder introdotto un balzello che penalizza i turisti, la destinazione e l'offerta turistica regionale, imporrà il pagamento di un tributo a tutti coloro che, turisti o no, avranno il desiderio o la necessità di soggiornare". "L'Amministrazione comunale - obietta Confcommercio - non si é fermata nemmeno di fronte al parere espresso dai più importanti motori di ricerca degli Hotel, che insieme ai tour operator mettono in guardia dall'applicazione della tassa di soggiorno che farà dirottare i turisti verso altre mete più competitive". "Siamo profondamente amareggiati - commenta Terenzio Medri, presidente della Consulta - per questo blitz che fra l'altro non tiene conto degli orientamenti espressi da altri Comuni limitrofi. Non ci stancheremo mai di ripetere che la Tassa di soggiorno è iniqua, sbagliata nel merito e nel metodo: in questa fase di crisi il turismo ha bisogno di incentivi per la crescita e non di tasse. Continueremo a chiedere ogni giorno a tutte le Amministrazioni comunali che questo 'pedaggio' per i nostri ospiti venga annullato o sospeso e intraprenderemo tutte le iniziative utili a contrastarlo".
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