A che punto è la riforma del catasto? La domanda arriva dalla CSU che, in una lettera indirizzata al Governo, chiede di conoscere come procede la realizzazione dell’impegno di concludere, entro il 31 marzo 2005, la riforma del Catasto, impegno sancito da una legge dello scorso anno. La richiesta e’ stata avanzata dai Segretari generali Giovanni Ghiotti e Marco Beccari, che ricordano come il completamento di questa riforma sia fondamentale per realizzare una corretta classificazione catastale e quindi dare piena evidenza a tutte le proprietà immobiliari presenti nel territorio sammarinese. 'Tutto questo, sottolineano i responsabili di Csdl e Cdls, costituisce un presupposto indispensabile per una politica fiscale veramente equa e capace di intervenire dove risiedono rendite importanti'.
La risposta arriva dal Segretario di Stato per il territorio Giancarlo Venturini. “Stiamo lavorando da tempo su una questione delicata e importante come la riforma del catasto.” Dopo la delibera del 27 settembre dello scorso anno, emanata dal Congresso di Stato proprio per avviare la riforma catastale, si è immediatamente costituito un gruppo di lavoro che ha definito le linee guida del provvedimento, prese poi in esame dalle forze politiche. Una successiva delibera, il 9 febbraio scorso, stabiliva di procedere alla stesura della proposta normativa con gli indirizzi suggeriti dal gruppo di lavoro. 'Il nostro catasto funziona ed e’ valido, afferma Venturini, vanno fatto gli aggiornamenti necessari: dalla revisione delle categorie dei terreni alla definizione di un quadro generale. Un esempio su tutti: la legge impiantata nel 1954 voleva favorire, in modo particolare, gli agricoltori, quindi le case coloniche pagavano una imposta minima proprio perché di proprietà dei coltivatori diretti. Oggi queste vecchie strutture sono state acquistate, spesso a peso d’oro, per essere trasformate in belle ville di campagna, ma senza l’aggiornamento catastale il proprietario di un semplice appartamento rischia di pagare di più di chi possiede un casale.
La risposta arriva dal Segretario di Stato per il territorio Giancarlo Venturini. “Stiamo lavorando da tempo su una questione delicata e importante come la riforma del catasto.” Dopo la delibera del 27 settembre dello scorso anno, emanata dal Congresso di Stato proprio per avviare la riforma catastale, si è immediatamente costituito un gruppo di lavoro che ha definito le linee guida del provvedimento, prese poi in esame dalle forze politiche. Una successiva delibera, il 9 febbraio scorso, stabiliva di procedere alla stesura della proposta normativa con gli indirizzi suggeriti dal gruppo di lavoro. 'Il nostro catasto funziona ed e’ valido, afferma Venturini, vanno fatto gli aggiornamenti necessari: dalla revisione delle categorie dei terreni alla definizione di un quadro generale. Un esempio su tutti: la legge impiantata nel 1954 voleva favorire, in modo particolare, gli agricoltori, quindi le case coloniche pagavano una imposta minima proprio perché di proprietà dei coltivatori diretti. Oggi queste vecchie strutture sono state acquistate, spesso a peso d’oro, per essere trasformate in belle ville di campagna, ma senza l’aggiornamento catastale il proprietario di un semplice appartamento rischia di pagare di più di chi possiede un casale.
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