Il sindacato ribadisce le richieste emerse dalle assemblee con i lavoratori e, al primo posto, c’è ancora il nodo dell’età pensionabile. La CSU chiede maggiore gradualità, ulteriori finestre di uscita dal lavoro, l’abbassamento dei disincentivi proposti dal Governo per chi vuole andare in pensione prima dei 65 anni e la necessità di diversificare l’età pensionabile fra uomini e donne. Per la CDLS questa è una priorità dal momento che questa legge dà l’opportunità alla maggioranza dei lavoratori maschi di poter andare in pensione a 60 anni, forti di 40 anni di contribuzione, mentre la maggioranza delle donne, entrate nel mondo del lavoro in ritardo – a cavallo degli anni 70/80 – si vedono costrette a lavorare fino a 65 anni, oppure accedere a una pensione pesantemente ridotta.
Questa modifica comporta un costo aggiuntivo e la CDLS si è detta disposta a valutare i meccanismi per sostenere economicamente questa proposta. La CSdL è invece tornata sulla necessità di realizzare in tempi brevi la riforma fiscale, condizione necessaria per reperire le risorse che devono accompagnare il processo di riforma del sistema previdenziale, soprattutto nella fase transitoria, così come ha chiesto di affrontare il problema del deficit strutturale dei fondi dei lavoratori autonomi. Sul progetto di legge di previdenza complementare la CSdL ha ribadito che il sistema deve essere di natura pubblica e la gestione affidata ad organi istituzionali. Se non fossero assicurate queste condizioni di garanzia, anticipa la Confederazione del Lavoro, il prelievo non potrà essere obbligatorio ma dovrà essere facoltativo. Il sindacato è consapevole che il confronto sulle pensioni è alle battute finali. Al governo riconosce di avere fornito risposte su alcuni dei punti trattati, mentre per altri si è riservato di compiere delle verifiche al proprio interno. Si attende la stesura definitiva del progetto che l’Esecutivo si è impegnato a trasmettere nei prossimi giorni.
Questa modifica comporta un costo aggiuntivo e la CDLS si è detta disposta a valutare i meccanismi per sostenere economicamente questa proposta. La CSdL è invece tornata sulla necessità di realizzare in tempi brevi la riforma fiscale, condizione necessaria per reperire le risorse che devono accompagnare il processo di riforma del sistema previdenziale, soprattutto nella fase transitoria, così come ha chiesto di affrontare il problema del deficit strutturale dei fondi dei lavoratori autonomi. Sul progetto di legge di previdenza complementare la CSdL ha ribadito che il sistema deve essere di natura pubblica e la gestione affidata ad organi istituzionali. Se non fossero assicurate queste condizioni di garanzia, anticipa la Confederazione del Lavoro, il prelievo non potrà essere obbligatorio ma dovrà essere facoltativo. Il sindacato è consapevole che il confronto sulle pensioni è alle battute finali. Al governo riconosce di avere fornito risposte su alcuni dei punti trattati, mentre per altri si è riservato di compiere delle verifiche al proprio interno. Si attende la stesura definitiva del progetto che l’Esecutivo si è impegnato a trasmettere nei prossimi giorni.
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