Prosegue lo sciopero dei dipendenti delle banche e dopo la nota di ABS, che parlava di cifre non sostenibili per i bilanci bancari per gli aumenti richiesti, arriva la replica di sindacati e RSA degli istituti di credito.
Sottolineano che dal 1° gennaio 2027 l’aumento tabellare del costo annuo del personale del settore bancario ammonterà ad un massimo di 3,5 Milioni di Euro, pari ad una media di circa 900.000 Euro per istituto di credito, una cifra diversa dagli 8,3 Milioni di Euro comunicati da ABS.
Evidenziano come le legittime richieste dei lavoratori spesso non si trasformano automaticamente in risultati contrattuali ma, anche con alcuni sacrifici, la mediazione porta anche a cifre ben più contenute. Ritengono "inaccettabile" collegare le richieste di adeguamento degli stipendi dei dipendenti bancari, congelati da 14 anni, a "problemi di bilancio delle banche, alla mortificazione degli investimenti, creando un freno allo sviluppo dell’economia sammarinese".
Federservizi e RSA evidenziano che "a togliere ossigeno agli investimenti e a rallentare la crescita economica del Paese" sono stati la "valanga di NPL accumulati negli ultimi vent'anni", oltre ai "milioni di euro spesi in parcelle, consulenze e stipendi esorbitanti ai Dirigenti che si sono susseguiti negli anni, finendo con la mancata ricapitalizzazione delle banche da parte delle proprietà".
Da qui la richiesta ad ABS di attivare, prima di lunedì, il tavolo della trattativa e arrivare alla definizione di un accordo per porre fine alla mobilitazione.