I rimborsi IGR liquidati qualche settimana fa sulla Smac hanno ridato un po’ di ossigeno alle famiglie in difficoltà, non sono infatti poche quelle che dichiarano di non riuscire ad arrivare a fine mese a causa del caro vita che, nonostante l’inflazione sulla carta sia ‘rientrata nei ranghi’, non accenna a diminuire. Peccato allora che non tutti gli esercenti accettino il pagamento con Smac, togliendo così la possibilità di acquistare a chi avrebbe potuto farlo solamente grazie alle cifre accreditate sulla Carta. Questi esercenti sono la minoranza perché moltissimi fanno parte del circuito Smac per offrire un valore aggiunto alla propria clientela ed evitare di perderla. Peraltro per l’esercente munito di pos, il pagamento con Smac non contempla costi aggiuntivi. Non esiste tuttavia a San Marino una legge che regoli i pagamenti digitali e dunque un consumatore potrebbe vedersi respinta la richiesta di pagare con Smac, bancomat e carte di credito. C’è dunque una grossa lacuna che deve per forza di cose essere colmata. Da un lato il rimborso IGR viene accreditato su Smac, e quello è l’unico modo per entrare in possesso di tale importo, dall’altro l’importo ricevuto risulta essere spendibile in maniera limitata perché c’è anche chi non lo accetta. Occorre allora fare una scelta equa: se si vogliono lasciare liberi gli esercenti sulle modalità di ricevere i pagamenti, allora è giusto che anche i consumatori vengano rimborsati fuori dal circuito Smac, in contanti, così come ha sempre sostenuto anche USL. Inoltre l’accredito su Smac risulta non conforme alla norma di legge 166/2013 art 133 comma 6 che sancisce che il rimborso IGR debba avvenire entro il 31 dicembre dell’anno di presentazione della dichiarazione, e anche questa è una dinamica che va sanata al più presto. L’auspicio di UCS è che queste problematiche, più volte portate ai tavoli di confronto, trovino nell’immediato una soluzione.
Unione Consumatori Sammarinesi