Una settimana ancora e poi l’attività del Credito Sammarinese potrà riprendere regolarmente, dopo lo sblocco dei pagamenti che, nel rispetto dei termini di legge, scadrà mercoledì sera. Ma la mattina di giovedì si annuncia come una delle più nere nella storia del credito sammarinese. Facilmente prevedibile la corsa allo sportello da parte dei risparmiatori, altrettanto prevedibile la mancata disponibilità finanziaria delle casse e quindi la conferma dell’impossibilità della banca di fare fronte ai suoi impegni. Di qui l’inevitabile messa in liquidazione coatta, la prima nella storia del sistema finanziario sammarinese, già segnato da una serie di episodi che ne hanno minato l’immagine e di vicende che l’hanno indebolito. Il Comitato per il Credito e il risparmio si è riunito d’urgenza, per verificare in extremis le condizioni di sostegno, la possibilità di accompagnare questo difficile e delicato percorso. Ma le altre banche operative in Repubblica sembrano piuttosto restie ad intervenire direttamente, sia perché prima vogliono avere un quadro generale della situazione dell’intero comparto, e sia perché pesantemente provate dallo scudo fiscale, dall’affaire Delta, dalle fusioni in corso. Insomma i capitali a disposizione, in questo momento, sono limitati.
Nel video l'intervista a Pier Paolo Fabbri, presidente ABS.
Sergio Barducci
Nel video l'intervista a Pier Paolo Fabbri, presidente ABS.
Sergio Barducci
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