Sono 45.667 le persone vaccinate contro il coronavirus in Italia, secondo l'ultimo dato disponibile sul portale online del commissario straordinario per l'emergenza. In testa la Provincia Autonoma di Trento (somministrate 1.730 dosi, il 34,8% delle 4.975 disponibili) seguita dal Lazio (9.301 vaccinazioni, il 20,3% delle 45.805 delle dosi disponibili) e dal Friuli-Venezia Giulia (1.948 vaccinazioni, il 16,3% delle 11.965 dosi a disposizione). La fascia di età più vaccinata è quella tra i 50 e i 59 anni (13.086), seguita da 40-49 (10.475) e da 30-39 (7.972). La fase 1 della vaccinazione, che ha preso ufficialmente il via tra il 30 e il 31 dicembre a seconda delle regioni, interessa operatori sanitari e sociosanitari (al momento sono 40.148 vaccinati), personale non sanitario (2.181) e gli ospiti delle Rsa (3.338)
Intanto il capo della della BioNTech, Uğur Şhin, lancia l'allarme e avverte che se altri vaccini contro il coronavirus non saranno approvati subito in Europa la sua azienda da sola non riuscirà a coprire il fabbisogno. "La situazione non è buona. Si è creato un gap perché non sono stati approvati altri vaccini e noi dobbiamo coprire il buco con i nostri", ha spiegato in un'intervista al settimanale tedesco Spiegel. Il ministro della salute tedesco, Jens Spahn, ha esortato l'Ema ad approvare rapidamente anche il vaccino sviluppato dall'Università di Oxford e da AstraZeneca ma i tempi per l'approvazione di quest'ultimo restano incerti.
Per il vaccino Pfizer-BioNTech arriva invece in mattinata l'approvazione dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La decisione rappresenta una svolta per i Paesi in via di sviluppo privi di propri organismi di regolamentazione in materia sanitaria, che potranno così accelerare i loro iter per il via libera al vaccino ed iniziare i relativi programmi di immunizzazione.