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Giampaolo Rossi guida il nuovo cda Rai

La sua sua nomina a amministratore delegato in cda è arrivata insieme a quella di Simona Agnes come presidente, ma quest'ultima per essere efficace dovrà passare il vaglio della Commissione di Vigilanza dove è necessario il quorum dei due terzi dei voti

2 ott 2024
Insediato il nuovo Cda Rai: Davide Di Pietro, Roberto Natale, Simona Agnes, Giampaolo Rossi, Federica Frangi, Antonio Marano e Alessandro Di Majo
Insediato il nuovo Cda Rai: Davide Di Pietro, Roberto Natale, Simona Agnes, Giampaolo Rossi, Federica Frangi, Antonio Marano e Alessandro Di Majo

È iniziato ufficialmente il mandato del consiglio di amministrazione Rai, espressione della maggioranza che da due anni guida l'Italia, e di Giampaolo Rossi, l'uomo di fiducia della premier Giorgia Meloni nel campo dei media, alla guida della tv pubblica. La sua sua nomina a amministratore delegato in cda è arrivata insieme a quella di Simona Agnes come presidente, ma quest'ultima per essere efficace dovrà passare il vaglio della Commissione di Vigilanza dove è necessario il quorum dei due terzi dei voti, che al momento non sarebbe raggiunto.

Si attendono a breve il capitolo palinsesti e le prime nomine alle testate. Al fianco di Giampaolo Rossi, come comunicato ieri in consiglio, ci sarà l'ex Ad Roberto Sergio, che ricoprirà l'incarico di direttore generale corporate. Il via libera a Rossi e Agnes da parte del consiglio, nominato dall'assemblea degli azionisti come previsto dalla legge, è arrivato a maggioranza. Si sono espressi a favore il consigliere indicato dalla Lega, Antonio Marano, che svolge pro tempore le funzioni di presidente in quanto membro più anziano, e la consigliera indicata da Fratelli d'Italia, Federica Frangi. Via libera anche dal componente eletto dai dipendenti Davide Di Pietro, che ha spiegato di aver apprezzato le aperture del nuovo vertice sul fronte del rinnovo del contratto dei lavoratori e della valorizzazione delle risorse interne. Il 'no' è arrivato dai membri indicati da M5s, Alessandro Di Majo, e da Alleanza Verdi Sinistra, Roberto Natale. Due voti contro che - come precisato da entrambi - non sono una bocciatura delle persone, ma del meccanismo di legge che risponde a logiche partitiche e determina la sudditanza della Rai al governo. È pronosticabile che lo stesso 'no' si ripeta in occasione del voto in Commissione di Vigilanza su Agnes da parte di tutta l'opposizione, anche se la sua compattezza pare ogni giorno sempre più in discussione.

Sotto osservazione ci sono i tempi per la convocazione della Vigilanza. La maggioranza non ha certo interesse ad accelerare, nella speranza, in particolare di Forza Italia, che il tempo convinca pezzi dell'opposizione ad appoggiare Agnes, o che, come auspicherebbero pure a Palazzo Chigi, si possa formare il consenso su un nome di garanzia gradito anche al Pd. I dem si sono chiamati fuori dal voto in Parlamento, per protestare contro l'occupazione della Rai da parte del governo, e non intendono certo portare alla lunghe la partita.





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