Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato presentato in Senato il volume sui discorsi parlamentari di Leopoldo Elia, a dieci anni dalla scomparsa.
Giorgio Ghirelli, ambasciatore di San Marino in Turchia, ne ricorda la figura: "Nato a Fano, dove il padre fu segretario del Partito Popolare di Sturzo, nel 1950 Elia vinse il concorso quale funzionario del Senato e, oltre alla sua attività professionale, coltivò intensamente gli studi giuridici che lo portarono a ricoprire in varie sedi la cattedra di Diritto costituzionale. Vicino all’on. Moro, si distinse per il qualificato apporto di consiglio e di dottrina recato alla Democrazia Cristiana ed al dibattito politico-istituzionale italiano. Quando declinò l’influenza dei “signori delle tessere” e insorsero forti difficoltà per la DC, Elia fu tra coloro cui il partito fece appello perché per la specchiata condotta, la grande competenza e l’indiscusso prestigio ricoprisse rilevanti incarichi politici (ministro, presidente del gruppo del Partito popolare al Senato) , dopo avere peraltro servito il Paese in rilevanti ruoli istituzionali (presidente della Corte Costituzionale, parlamentare)".
La presidente del Senato Alberta Casellati, ha sottolineato la umanità e la compostezza di Elia anche di fronte agli avversari e come egli, nelle opzioni di merito, non sia mai caduto nella gabbia della faziosità.
"Attento alla dinamica dei fenomeni storici - ricorda il diplomatico sammarinese - Elia auspicava anche un rafforzamento del governo e della figura del presidente del consiglio, ben al di fuori però di ogni monocrazia plebiscitaria. La “centralità” del parlamento è stata del resto per lui sempre un faro da non perdere mai di vista".
Giorgio Ghirelli, ambasciatore di San Marino in Turchia, ne ricorda la figura: "Nato a Fano, dove il padre fu segretario del Partito Popolare di Sturzo, nel 1950 Elia vinse il concorso quale funzionario del Senato e, oltre alla sua attività professionale, coltivò intensamente gli studi giuridici che lo portarono a ricoprire in varie sedi la cattedra di Diritto costituzionale. Vicino all’on. Moro, si distinse per il qualificato apporto di consiglio e di dottrina recato alla Democrazia Cristiana ed al dibattito politico-istituzionale italiano. Quando declinò l’influenza dei “signori delle tessere” e insorsero forti difficoltà per la DC, Elia fu tra coloro cui il partito fece appello perché per la specchiata condotta, la grande competenza e l’indiscusso prestigio ricoprisse rilevanti incarichi politici (ministro, presidente del gruppo del Partito popolare al Senato) , dopo avere peraltro servito il Paese in rilevanti ruoli istituzionali (presidente della Corte Costituzionale, parlamentare)".
La presidente del Senato Alberta Casellati, ha sottolineato la umanità e la compostezza di Elia anche di fronte agli avversari e come egli, nelle opzioni di merito, non sia mai caduto nella gabbia della faziosità.
"Attento alla dinamica dei fenomeni storici - ricorda il diplomatico sammarinese - Elia auspicava anche un rafforzamento del governo e della figura del presidente del consiglio, ben al di fuori però di ogni monocrazia plebiscitaria. La “centralità” del parlamento è stata del resto per lui sempre un faro da non perdere mai di vista".
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